K metro 0 – Bruxelles – La Romania affiderà un totale di 15 procuratori nazionali alla Procura Europea guidata dall’ex capo del Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruța Kovesi, sono 5 in più rispetto al numero previsto inizialmente. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, intervenendo alla riunione informale dei Guardasigilli degli Stati UE,
K metro 0 – Bruxelles – La Romania affiderà un totale di 15 procuratori nazionali alla Procura Europea guidata dall’ex capo del Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruța Kovesi, sono 5 in più rispetto al numero previsto inizialmente. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, intervenendo alla riunione informale dei Guardasigilli degli Stati UE, svoltasi oggi in videoconferenza.
Cătălin Predoiu, citato da un comunicato del Ministero, si è pronunciato per l’operatività della Procura europea (EPPO) il prima possibile. La Procura europea è un organismo indipendente dell’Unione incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione. I procuratori supervisioneranno le indagini e le azioni penali e formeranno il collegio dell’EPPO, insieme alla procuratrice capo, per un mandato di sei anni non rinnovabile. Mentre Bruxelles si prepara a stanziare decine di miliardi di euro ai Paesi colpiti dalla pandemia di coronavirus.
La nuova Procura europea con sede a Lussemburgo nasce dell’accordo comune del 16 ottobre 2019, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno nominato Laura Codruţa Kövesi prima procuratrice capo europea. Inoltre, il Consiglio dell’Unione europea, con decisione del 27 luglio 2020, ha nominato i primi procuratori europei. L’inizio ufficiale delle attività della Procura europea è avvenuto il 28 settembre scorso con una seduta presso la Corte di giustizia dell’Unione europea a Lussemburgo. Nel corso di tale seduta di insediamento, la procuratrice capo e i procuratori europei della Procura hanno assunto l’impegno solenne di rispettare gli obblighi derivanti dal loro incarico.
Attualmente, 22 Stati membri partecipano a tale cooperazione rafforzata: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna.