K metro 0 – Giacarta – Oggi le proteste in molte città indonesiane sono diventate violente: migliaia di studenti e lavoratori si ribellano a una nuova legge che secondo loro paralizzerà i diritti dei lavoratori e danneggerà l’ambiente. Intanto il governo ha incoraggiato coloro che si oppongono alla legge a presentare un riesame giudiziario alla
K metro 0 – Giacarta – Oggi le proteste in molte città indonesiane sono diventate violente: migliaia di studenti e lavoratori si ribellano a una nuova legge che secondo loro paralizzerà i diritti dei lavoratori e danneggerà l’ambiente. Intanto il governo ha incoraggiato coloro che si oppongono alla legge a presentare un riesame giudiziario alla Corte costituzionale per garantire un processo più amichevole.
l’Indonesia è alle prese con proteste su larga scala contro l’approvazione della legge sulla creazione di posti di lavoro, AP riferisce che vicino al palazzo presidenziale di Giacarta sono scoppiati scontri tra dimostranti che lanciavano pietre e la polizia che cercava di disperdere i manifestanti, compresi lavoratori, studenti delle scuole superiori e universitari.
La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti di diverse scuole superiori e università mentre cercavano di avvicinarsi al palazzo, trasformando le strade in un campo di battaglia pieno di fumo. I manifestanti hanno reagito, lanciando pietre e bottiglie.
Una folla inferocita ha bruciato un posto di blocco della polizia stradale a un incrocio vicino al palazzo, mentre altri manifestanti hanno appiccato il fuoco a pneumatici e barriere stradali in fibra di vetro.
Scontri simili si sono verificati in grandi città di tutto il Paese, tra cui Yogyakarta, Medan, Makassar, Manado e Bandung, la capitale della provincia di West Java, dove la polizia ha arrestato 209 persone durante due giorni di violente proteste.
La legge sulla creazione di posti di lavoro approvata dal Parlamento lunedì dovrebbe cambiare sostanzialmente il sistema del lavoro e la gestione delle risorse naturali dell’Indonesia.
I manifestanti affermano che la legge danneggerà i lavoratori riducendo l’indennità di licenziamento, rimuovendo le restrizioni al lavoro manuale da parte dei lavoratori stranieri, aumentando l’uso dell’outsourcing e convertendo i salari mensili in salari orari.