K metro 0 – Milano – È da sempre lo strumento preferito dai selezionatori per il primo contatto con il candidato: il colloquio telefonico è perfetto per ottimizzare il processo di selezione, e per scremare fin da subito la lista dei candidati per un determinato posto di lavoro. E se l’intervista telefonica era molto diffusa già negli anni passati,
K metro 0 – Milano – È da sempre lo strumento preferito dai selezionatori per il primo contatto con il candidato: il colloquio telefonico è perfetto per ottimizzare il processo di selezione, e per scremare fin da subito la lista dei candidati per un determinato posto di lavoro.
E se l’intervista telefonica era molto diffusa già negli anni passati, la sua popolarità è divenuta ancora maggiore a partire dall’emergenza sanitaria, con il Covid-19 a imporre per quanto possibile il distanziamento sociale.
È altamente probabile, dunque, che chi si mette alla ricerca di un nuovo lavoro finisca per imbattersi in un colloquio di lavoro al telefono, e quindi in un’intervista telefonica che potrebbe durare 10, 20 o 30 minuti.
Questo primo contatto, di fatto, deve essere considerato come una job interview e già a questo passaggio basta infatti un passo falso per vedersi esclusi dalla rosa dei candidati.
Per sapere come agire al meglio in questa prima fase di selezione del personale abbiamo chiesto consiglio a Carola Adami, head hunter e CEO della società di selezione del personale Adami & Associati.
Qual è il primo consiglio da dare a chi si trova ad affrontare un colloquio telefonico?
Come primo consiglio potrebbe sembrare strano, ma lo ritengo fondamentale. Nel caso in cui si venga contattati per un’intervista telefonica in un momento poco adatto, molto meglio chiedere di rimandare il colloquio. Può accedere infatti di ricevere la telefonata improvvisa di un cacciatore di teste mentre si sta guidando, quando si è distratti da altre attività, o magari quando si è in mezzo a un ambiente rumoroso. In questi casi è sempre bene chiedere al selezionatore se è possibile fissare più avanti l’intervista telefonica, dopo qualche ora o nei giorni successivi, quando quindi si sarà in un contesto più adatto per affrontare il colloquio.
Così facendo si avrebbe quindi tempo e modo per prepararsi: cosa si dovrebbe fare per farsi trovare pronti in caso di colloquio telefonico?
In realtà, nel momento in cui ci si mette alla ricerca di un lavoro, ci si dovrebbe già preparare, proprio per l’eventualità di dover affrontare un’intervista telefonica non pianificata. Il candidato deve quindi conoscere molto bene il proprio curriculum vitae, e deve ricordarsi tutto quello che è stato scritto all’interno della propria lettera di presentazione. È molto meglio, in ogni caso, tenere sotto mano delle copie di questi documenti. É bene poi studiare la presentazione di tutte le aziende alle quali si sottopone il proprio CV, di modo da essere poi preparati al momento del primo contatto, tenendo traccia delle varie job description.
Prepararsi per un colloquio telefonico non è quindi molto diverso dal prepararsi per un colloquio di lavoro in presenza…
Esatto. Anzi, il mio consiglio è quello di affrontare i colloqui telefonici come se fossero in presenza, evitando dunque per esempio di rispondere al telefono in pigiama o in tuta. È necessario, infatti, mantenere un alto livello di professionalità, e il solo fatto di rispondere in pigiama può compromettere le performance del candidato. Non è tutto qui: anche se nessuno può vedere l’interlocutore, è bene evitare di affrontare un colloquio telefonico da un divano, o da una posizione scorretta: meglio restare seduti composti oppure, per migliorare l’espressione vocale, alzarsi in piedi. Anche al telefono, quindi, è consigliabile presentarsi come il professionista che si desidera essere.