K metro 0 – Washington – Le conseguenze della pandemia sono molteplici e interessano più settori della vita di ogni abitante del mondo. Prima di tutto si avverte e si aggrava una crisi per i principi della democrazia a livello globale, consentendo ai governi in alcuni casi di interrompere le elezioni, reprimere l’opinione pubblica e critica, la stampa e minare la responsabilità necessaria per proteggere i diritti umani e la salute pubblica, secondo quanto ha dichiarato Freedom House nella giornata di oggi.

Radio Free Europe riporta dati precisi: dall’inizio della pandemia, lo stato della democrazia e dei diritti umani è peggiorato in 80 paesi, secondo Democracy Under Lockdown, un nuovo rapporto prodotto dal monitor della democrazia con sede negli Stati Uniti in collaborazione con la società di sondaggi GQR.

Freedom House ha condotto la sua ricerca da gennaio a settembre 2020. Il lavoro includeva un sondaggio online di GQR, condotto dal 29 luglio al 15 agosto, in cui 398 esperti hanno riferito sullo stato della democrazia in 105 paesi e territori. Inoltre, Freedom House ha consultato la sua rete globale di analisti, portando il numero totale di paesi esaminati a 192.

Gli esperti intervistati nel rapporto hanno affermato che un deterioramento particolarmente acuto è stato osservato nelle democrazie in difficoltà e negli stati altamente repressivi.

In Kazakistan, ad esempio, c’è un aumento della persecuzione degli attivisti civici e dell’opposizione politica per aver espresso le loro opinioni critiche sui social media o diffondere informazioni sulle violazioni dei diritti umani, anche attraverso l’avvio di procedimenti penali.

In Bulgaria, i quartieri Rom sono stati sottoposti a restrizioni di movimento più severe rispetto alle aree in cui i Rom non costituivano la maggioranza. In Serbia, secondo quanto afferma un intervistato i migranti sono stati descritti come possibili portatori del virus. Il rapporto aggiunge inoltre, che gli abusi di potere durante la pandemia hanno avuto un impatto sproporzionato sulle comunità che erano già emarginate.

In una cupa previsione, oltre il 60% degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi che l’impatto della pandemia sui diritti politici e sulle libertà civili nei loro paesi di interesse sarà per lo più negativo per i prossimi tre-cinque anni.

Gli esperti hanno identificato quattro problemi principali che si sono rafforzati durante la pandemia: mancanza di trasparenza del governo e informazioni sul coronavirus, corruzione, protezioni insufficienti per le popolazioni vulnerabili e abuso di potere da parte dei governi.

Il rapporto ha rilevato anche che attivisti, giornalisti e cittadini hanno lavorato in condizioni difficili per superare diversi problemi. Stanno cercando di respingere gli abusi del governo, spesso utilizzando piattaforme online per coinvolgere il pubblico e formare nuove partnership.

In molti paesi, la pandemia ha avuto un impatto anche sulle elezioni. Negli Stati Uniti, i funzionari elettorali di tutto il paese sembrano poco preparati per le elezioni del 3 novembre, data la crescente domanda di voto per corrispondenza, possibili anche carenze di personale e modifiche dell’ultimo minuto alle regole elettorali. A tal proposito il rapporto spiega che l’amministrazione Trump ha creato una nebbia di disinformazione intorno alla pandemia, facendo regolarmente dichiarazioni false o fuorvianti che mettono a rischio vite umane e minano la più ampia risposta del governo.

A Hong Kong, il governo ha usato la pandemia come scusa per ritardare di un anno le elezioni legislative, in una mossa ampiamente vista come parte di uno sforzo più ampio da parte di Pechino per cementare la sua eliminazione della restante libertà e autonomia di Hong Kong.