K metro 0 – Bruxelles – Il primo rapporto annuale presentato oggi a Bruxelles della Commissione sulla condizione dello stato di diritto in Europa rivela che il governo romeno ha continuato, nel 2020, ad affermare il proprio impegno per ripristinare il ritmo della riforma della giustizia dopo i regressi del 2017-2019, e tale fatto ha
K metro 0 – Bruxelles – Il primo rapporto annuale presentato oggi a Bruxelles della Commissione sulla condizione dello stato di diritto in Europa rivela che il governo romeno ha continuato, nel 2020, ad affermare il proprio impegno per ripristinare il ritmo della riforma della giustizia dopo i regressi del 2017-2019, e tale fatto ha portato a una significativa riduzione delle tensioni nel sistema giudiziario.
Il documento ricorda che, dall’adesione della Romania all’UE nel 2007, le riforme nel campo della giustizia e della lotta alla corruzione sono state monitorate dalla Commissione attraverso il Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV), quadro importante per l’adempimento delle quattro condizionalità stabilite. La relazione rileva che la Romania dispone di un quadro strategico nazionale contro la corruzione, basato sull’ampia partecipazione degli attori istituzionali locali e nazionali. Secondo il documento, le modifiche in corso al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale aumentano l’incertezza relativa all’efficienza del quadro giuridico anti-corruzione, e quindi è importante individuare soluzioni politiche e giuridiche per rispondere alle decisioni chiave della Corte Costituzionale.
La relazione di oggi sottolinea che molti Stati membri hanno standard elevati, ma rileva anche l’esistenza nell’UE di seri problemi per lo Stato di diritto. La relazione tratta dei quattro pilastri principali che hanno un forte impatto sullo Stato di diritto: i sistemi giudiziari nazionali, i quadri anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri, essenziali per un sistema efficace di governance democratica.
Intanto, il presidente Romeno Klaus Iohannis ha incontrato oggi il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, e il primo ministro Ludovic Orban. Il capo dello stato ha spiegato che i colloqui sono stati incentrati su alcuni ddl atti a correggere le leggi sulla giustizia. Klaus Iohannis ha affermato che una giustizia equa e l’uguaglianza davanti alla legge sono i pilastri essenziali di una vera democrazia, valutando che negli ultimi anni in Romania c’è stata una “controriforma” che ha sconvolto il sistema giudiziario.
Dal canto suo, il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha annunciato che le proposte di modifica delle leggi sulla giustizia – la legge sullo statuto dei giudici e dei procuratori, la legge sull’organizzazione giudiziaria e la legge sul Consiglio Superiore della Magistratura, saranno sottoposte al dibattito pubblico fino al prossimo 31 marzo. Predoiu ha specificato che tra le modifiche proposte vi sono l’abolizione della Sezione per le indagini sui reati nel campo della giustizia, la professionalizzazione nella selezione dei magistrati – l’eliminazione dell’assunzione senza concorso e del regime di pensionamento anticipato per i magistrati, il rafforzamento del principio di indipendenza magistrati nell’attività giudiziaria e l’eliminazione delle restrizioni riguardanti la libertà di espressione dei magistrati.