K metro 0 – Kuwait – È morto negli Stati Uniti all’età di 91 anni l’emiro del Kuwait, lo sceicco Sabah Al-Ahmad Al-Sabah. L’emiro, da tempo malato, nei mesi scorsi era stato ricoverato negli Usa. Martedì la televisione nazionale del Kuwait ha interrotto la regolare programmazione trasmettendo i versetti del Corano, un gesto che spesso
K metro 0 – Kuwait – È morto negli Stati Uniti all’età di 91 anni l’emiro del Kuwait, lo sceicco Sabah Al-Ahmad Al-Sabah. L’emiro, da tempo malato, nei mesi scorsi era stato ricoverato negli Usa.
Martedì la televisione nazionale del Kuwait ha interrotto la regolare programmazione trasmettendo i versetti del Corano, un gesto che spesso significa la morte di un membro anziano della famiglia al potere dello stato arabo del Golfo.
La sua morte arriva mentre la nazione continua a combattere la pandemia di coronavirus, che ha infettato più di 103.981 persone e causato 605 decessi correlati nel paese di 4,1 milioni. Il ministero della salute ha detto che più di 95.500 persone sono guarite da COVID-19.
Conosciuto come un pacificatore, lo sceicco Sabah Al-Ahmad Al-Sabah guidava il Paese dal 2006. Nell’agosto 2019, l’emiro era stato ricoverato per un lungo periodo in ospedale negli Stati Uniti per un aggravarsi delle sue condizioni salute. Dalla sua salita al potere nel 2006, Al Sabah ha reso il Kuwait un mediatore nelle controversie regionali, mantenendo buoni rapporti con l’Iran e mediando la crisi, in corso dal 2017, tra il Qatar e il cosiddetto “Quartetto arabo” composto da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati ed Egitto. Al Sabah si era inoltre reso promotore di varie iniziative per la cooperazione regionali, tra cui le conferenze dei donatori per la ricostruzione dell’Iraq e della Siria.
Per molti anni, e in particolare in Occidente, il cosiddetto “modello Kuwait” è stato visto come una luce guida per altri stati del Medio Oriente e del Golfo, un buon esempio pratico di una società tradizionale che corre su linee tribali lungo la strada della democrazia. Il ruolo più importante di Sheikh Sabah è stato di mediare delicatamente e instancabilmente nella crisi del Golfo, nonostante la sua età e l’enorme pressione esercitata da molti parte.
Secondo la costituzione del 1962, l’emiro nomina il primo ministro che a sua volta forma il governo. La maggioranza in parlamento ha l’autorità di rimuovere la fiducia nei ministri, compreso il primo ministro, cosa che nessun altro stato del Golfo consente.