K metro 0 – Bucarest – Circa 4.000 cittadini romeni residenti all’estero parteciperanno questo anno alle elezioni politiche del 6 dicembre prossimo, la maggior parte sono in Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Spagna, Francia e Italia. L’iscrizione per partecipare al voto è stata prorogata di un mese, esattamente fino al 22 ottobre, quindi, i romeni si
K metro 0 – Bucarest – Circa 4.000 cittadini romeni residenti all’estero parteciperanno questo anno alle elezioni politiche del 6 dicembre prossimo, la maggior parte sono in Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Spagna, Francia e Italia.
L’iscrizione per partecipare al voto è stata prorogata di un mese, esattamente fino al 22 ottobre, quindi, i romeni si possono ancora registrare per il voto per corrispondenza al portale votstrainatate.ro.
L’Autorità Elettorale Permanente ha annunciato che a causa della pandemia di Covid-19, più Paesi, inclusi alcuni stati europei, non saranno allestiti seggi elettorali all’interno delle missioni diplomatiche. In tale contesto, si raccomanda a tutti i romeni della diaspora di scegliere il voto per corrispondenza, come modalità sicura e comoda a distanza, senza costi e rischi, soprattutto nel contesto dell’incertezza legata agli sviluppi della crisi sanitaria.
Dal canto suo il presidente Klaus Iohannis ha esortato i romeni all’estero a registrarsi per il voto per corrispondenza alle politiche del prossimo dicembre, precisando che non c’è alcuna garanzia in merito all’allestimento di seggi elettorali in tutti i Paesi. Alcuni esponenti della comunità romena in Gran Bretagna hanno raccomandato alle autorità di Bucarest di garantire la possibilità del voto per corrispondenza alle politiche del 6 dicembre.
Risposte simili sono arrivate anche da stati come Malta, Olanda, Canada, Nigeria, Nuova Zelanda, dove le autorità di Bucarest rischiano di non poter organizzare elezioni politiche nemmeno nelle sedi delle missioni consolari. Va precisato che anche in Spagna e Italia, dove alle presidenziali dell’anno scorso hanno votato oltre 320.000 cittadini romeni, si parla di restrizioni e si raccomanda di non allestire seggi elettorali. Alle presidenziali dello scorso anno, quasi un milione di romeni ha votato all’estero.