K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo ha approvato oggi la legge che regola il telelavoro, secondo il ministro del lavoro e dell’economia sociale, Yolanda Díaz, aumenterà la produttività e la competitività dell’economia spagnola. Lo ha affermato nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Le aziende dovranno sostenere i costi del lavoro
K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo ha approvato oggi la legge che regola il telelavoro, secondo il ministro del lavoro e dell’economia sociale, Yolanda Díaz, aumenterà la produttività e la competitività dell’economia spagnola. Lo ha affermato nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Le aziende dovranno sostenere i costi del lavoro a distanza “attrezzature, strumenti e consumi legati allo svolgimento delle loro attività”.
Il testo è stato approvato dopo aver raggiunto un accordo preliminare con le parte sociali nel tardo pomeriggio, i sindacati CEOE, Cepyme, CCOO e UGT hanno consultato il testo e l’hanno approvato. La legge impedisce alle aziende di imporre il telelavoro, che è aumentato notevolmente dall’inizio della pandemia e dovrà coprire i costi relativi all’attività. “Né il lavoratore né l’azienda potranno imporre il principio del lavoro a distanza”, il cui rifiuto non può essere utilizzato come motivo di licenziamento, ha affermato il ministro Diaz.
Il ministro ha sottolineato anche “tutto cambierà, la struttura contrattuale nei contratti collettivi ma anche il ‘modus operandi’ dello sviluppo del nostro lavoro”, ha aggiunto Díaz. Allo stesso modo, ha chiarito che l’accordo pone la Spagna “in prima linea nella legislazione europea” e ha stabilito che la legislazione sul telelavoro “riempie un vuoto giuridico”, perché fino ad ora c’era solo l’articolo 13 dello Statuto dei lavoratori, per affrontare il telelavoro, che “non è servito a rispondere in tempi di pandemia”.
Díaz ha sottolineato che le aziende avranno venti giorni per adattare le loro condizioni alla nuova norma e ha sottolineato che questa legge rafforza i diritti fondamentali. “Abbiamo bisogno che i lavoratori continuino a organizzarsi, con un nuovo paradigma e che siano collegati ai meccanismi digitali”, ha detto.
Intanto, con un provvedimento urgente, il Ministero della previdenza sociale ha prorogato oggi i termini per raccogliere le pratiche per il reddito vitale minimo con effetti retroattivi al 1° giugno. Un caos che da giugno va avanti, il ministro José Luis Escrivá ha difeso sempre l’operato del personale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale (INSS), ma ha dovuto ammettere poche settimane che lo stato attuale è “sopraffatto” per l’elevato numero di richieste.
È stato inoltre, prolungato il periodo delle scadenze in modo che le domande finora presentate non finiscono in prescrizione e che nessuno debba ripresentare la documentazione.