K metro 0 – Adnkronos – Roma – “Questo giovane ci lascia un grande insegnamento. Un insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell’oblio o nel fermarsi
K metro 0 – Adnkronos – Roma – “Questo giovane ci lascia un grande insegnamento. Un insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell’oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere”. Inizia così l’omelia di Mauro Parmeggiani, Vescovo di Tivoli e di Palestrina, ai funerali di Willy Monteiro Duarte, nel campo sportivo di Paliano.
Oltre al premier Giuseppe Conte, in camicia bianca per rispettare la richiesta della famiglia e degli amici, alle esequie sono presenti anche l’avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy, seduto in prima fila davanti al palco dove è adagiata la bara. Accanto ai familiari, nelle panche alla loro destra, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini.
“Una vita senza Dio, una vita senza la Verità con la V maiuscola che illumina scelte, stili di vita, mente, cuore, è una ‘vita non vita’ – continua – che anche se è rivestita di apparente forza in realtà è debolissima e in balia del nulla che si maschera dietro al culto del corpo, della forza, dello sballo, dell’indifferenza, della superficialità”. Invita a non dimenticare la lezione, il Vescovo. “Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio – incalza – impegniamoci tutti, istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme: quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi”.
“Affidiamo al Padre l’anima di Willy che in questi giorni tutti gli italiani e le italiane di buona volontà hanno sentito come uno di famiglia – ha continuato – Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l’irreparabile. Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell’umano” ha concluso riferendosi ai quattro ragazzi arrestati per l’omicidio del 21enne capoverdiano.
“Che Dio accolga l’anima di Willy, faccia fiorire i tanti germogli di bene che in questi giorni abbiamo visto in molti adolescenti e giovani che speriamo protagonisti di un mondo migliore del nostro, e perdoni tutti noi che davanti a questa bara ci sentiamo sconfitti – ha concluso monsignor Parmeggiani -perché non abbiamo saputo puntare, per l’ennesima volta, sull’Unico che salva e dobbiamo dolorosamente constatare che il nostro impegno per umanizzare il mondo, tanto spesso prescindendo da Dio, è fallito”.
Decine di palloncini bianchi sono stati fatti volare in cielo per salutare Willy alla fine della cerimonia funebre. Da tutti i presenti si è levato anche un lungo applauso.
Una carezza sulla bara in legno chiaro di Willy, prima che fosse caricata sul carro funebre al termine delle esequie del 21enne. E un dolore mai scomposto, mai urlato quello della famiglia del ragazzo eroe, morto per aiutare un amico. Solo un abbraccio tra la mamma e la sorella, prima di dare l’ultimo saluto al loro Willy e rientrare nel campo sportivo.