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Libano, Conte: “la vicinanza dell’Italia a un popolo amico”

Libano, Conte: “la vicinanza dell’Italia a un popolo amico”

K metro 0 – Beirut – Macerie e ricostruzione nel porto. E’ una Beirut in ginocchio quella dove è arrivato nella notte il presidente del Consiglio, in Libano per testimoniare “la vicinanza dell’Italia a un popolo amico”. Subito dopo la visita nel cratere dell’esplosione che ha devastato la capitale libanese, Conte è poi arrivato sulla

K metro 0 – Beirut – Macerie e ricostruzione nel porto. E’ una Beirut in ginocchio quella dove è arrivato nella notte il presidente del Consiglio, in Libano per testimoniare “la vicinanza dell’Italia a un popolo amico”. Subito dopo la visita nel cratere dell’esplosione che ha devastato la capitale libanese, Conte è poi arrivato sulla nave San Giusto, partita da Brindisi e approdata al porto di Beirut il 23 agosto scorso. Conte ha fatto una dichiarazione alla stampa al termine dell’incontro con il Presidente della Repubblica Libanese Michel Aoun.

Lasciando il porto, il premier ha voluto fermarsi per omaggiare le vittime proprio sul luogo in cui è iniziata la costruzione, al momento contrassegnata da una base in cemento e con una grande bandiera libanese.

«Il Libano – ha affermato Conte in un’intervista al quotidiano libanese L’Orient Le Jour, – ha urgente bisogno di un governo che goda della fiducia della popolazione e con cui la comunità internazionale possa lavorare per la ricostruzione». «Il mio auspicio è che il processo in corso per la formazione del nuovo esecutivo possa concludersi presto e che prenda avvio un programma urgente di riforme, per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo libanese.

Con la sua missione, la prima all’estero dopo la pausa estiva, Conte intende valorizzare la solidarietà italiana concretamente e immediatamente assicurata al Libano all’indomani dell’esplosione, riaffermare il sostegno dell’Italia alla stabilità del Paese ed alla sua crescita socio-economica, incoraggiando tutte le forze politiche a superare le divergenze dando vita ad un esecutivo in grado di affrontare efficacemente le difficili sfide del Paese politiche, economiche, sociali, venendo incontro alle aspettative della popolazione. Terzo obiettivo, quello di valorizzare il contributo italiano alla sicurezza del Libano (Unifil, Mibil, Missione militare bilaterale, forniture alle Forze armate libanesi).

Intanto a Beirut continuano le consultazioni per la formazione del nuovo governo, dopo le dimissioni del primo ministro, arrivate qualche giorno dopo l’esplosione, e mentre continua forte la pressione della comunità internazionale, Francia in testa, perché il Libano metta in atto riforme politiche, economiche e finanziarie in cambio degli aiuti. Pressioni che in realtà vanno avanti da mesi, da quando Beirut ha chiesto il sostegno del Fondo monetario internazionale.

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Nizar Ramadan
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