K metro 0 – Beirut – Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto pronto a ospitare a metà ottobre a Parigi una conferenza internazionale per aiutare il Libano e ha avvertito che le autorità libanesi rischiano di essere sanzionate se il Paese non intraprende un nuovo corso di riforme in tre mesi, sottolineando come le
K metro 0 – Beirut – Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto pronto a ospitare a metà ottobre a Parigi una conferenza internazionale per aiutare il Libano e ha avvertito che le autorità libanesi rischiano di essere sanzionate se il Paese non intraprende un nuovo corso di riforme in tre mesi, sottolineando come le prossime sei settimane saranno cruciali per il Paese.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, è arrivato da poco al palazzo presidenziale di Baabda, per un vertice con il presidente Michel Aoun. Intanto, il Libano ha un nuovo premier, Mustafa Adib, un tecnico con agganci in Europa, scelto oggi dal Parlamento libanese come premier designato, la sua nomina è arrivata al momento giusto, poche ore prima dell’atterraggio di Macron. Il neo-premier, scelto con il voto favorevole di 90 deputati su 120, avrà adesso il compito di formare il nuovo governo. Dopo aver incassato ieri il sostegno di quattro ex premier libanesi, oggi ha ottenuto l’appoggio delle principali formazioni politiche del Paese.
”Sono pronto a riorganizzare, forse verso la metà di ottobre, una conferenza per il sostegno internazionale con le Nazioni Unite”, – Macron citato dal quotidiano Nidaa al-Watan ha affermato – ”è’ una situazione molto difficile”, c’è la necessità di un governo “produttivo” sia in grado di mettere in atto le riforme necessarie al Libano. ”Un governo deve essere formato velocemente, la corruzione va combattuta, ha sottolineato Macron, spiegando di aver proposto ”un meccanismo di follow-up per i prossimi mesi, perché non stanzieremo i fondi Cedre fino a quando non verranno messe in atto le riforme”.
Citato dall’emittente Mtv, il Capo dell’Eliseo, ha detto: ”non voglio essere indulgente con la classe politica del Libano e non posso presentarmi come alternativa ad essa. Le elezioni sono lo spazio attraverso il quale il popolo esprimerà la propria preferenza e dovrà scegliere nuovi funzionari”.
Infine, scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza sono scoppiati davanti al Parlamento libanese a Beirut. Decine di manifestanti hanno lanciato pietre davanti all’entrata del Parlamento a Piazza Najmeh, dove c’è un forte dispiegamento delle forze di sicurezza. Alcuni hanno tentato di arrampicarsi sui blocchi di cemento e le barre di ferro poste a protezione dell’edificio. Le forze anti-sommossa hanno risposto lanciando lacrimogeni.