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Spagna, il governo valuta lo “scenario peggiore”

Spagna, il governo valuta lo “scenario peggiore”

K metro 0 – Madrid – Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha messo duemila soldati a disposizione dei governi regionali per aiutarli nelle operazioni di tracciamento dei contagi, un numero che, secondo Sánchez, potrebbe essere aumentato se necessario, riferisce l’Adnkronos. L’annuncio arriva nel quadro di una comunicazione istituzionale dopo il primo consiglio dei ministri al rientro

K metro 0 – Madrid – Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha messo duemila soldati a disposizione dei governi regionali per aiutarli nelle operazioni di tracciamento dei contagi, un numero che, secondo Sánchez, potrebbe essere aumentato se necessario, riferisce l’Adnkronos.

L’annuncio arriva nel quadro di una comunicazione istituzionale dopo il primo consiglio dei ministri al rientro dalle vacanze, mettendo tre misure a disposizione delle comunità autonome: militare, proclamazione dello stato d’allarme e tecnologia. Sanchez ha avvertito che “l’evoluzione della curva della pandemia è preoccupante”, ma ha invitato ad affrontarla senza “farsi paralizzare dalla paura”. Dopo aver evidenziato come il contagio si stia evolvendo in maniera differente nelle varie aree del paese, il premier ha ricordato alle regioni che possono richiedere come seconda misura la proclamazione dello stato d’allarme nel loro territorio.

La terza delle misure annunciata è l’applicazione del Radar Covid. Una tecnologia che già esisteva riferiscono i media spagnoli, che Sánchez ha sollecitato tutte le comunità autonome a implementare nel proprio territorio. Andalusia, Aragona, Cantabria, Andalusia, Isole Canarie, Castilla y León o Isole Baleari sono i territori che lo possiedono in maniera più diffuso.

Il ministero della Salute ha lanciato un messaggio di allerta alla luce del costante aumento dei casi per coronavirus che la Spagna ha registrato nelle scorse settimane, infatti, sono stati confermati 81.423 nuovi casi e nelle ultime 24 ore sono stati ricoverati più di 900 nuovi pazienti COVID-19, secondo i dati ufficiali. Questa escalation ha portato il governo ad iniziare a valutare lo “scenario peggiore”: il ritorno allo stato di allarme entro due settimane se i contagi non vengono fermati.

Il direttore del Centro per il coordinamento degli allarmi sanitari e delle emergenze, Fernando Simón, è stato molto duro giovedì scorso, avvertendo gli spagnoli che “le cose non stanno andando bene” e che nessuno dovrebbe rilassarsi: “Che le persone non si confondano, le cose non vanno bene, ogni giorno abbiamo più trasmissione”, ha avvertito.

L’attivazione dello stato di allarme nei territori colpiti garantirebbe di poter limitare la mobilità della popolazione, nel caso in cui una comunità lo richieda al Governo, poiché la libertà di movimento è un diritto fondamentale e limitarla è di competenza dello Stato.

Per quanto riguarda il piano per il ritorno a scuola, Sanchez ha detto che si aspetta che le scuole riapriranno a livello nazionale entro le prossime settimane. “L’anno scolastico dovrebbe iniziare normalmente, è nella tabella di marcia e non ci sono alternative”, ha affermato il premier spagnolo.

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Nizar Ramadan
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