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Mladic, il Boia di Srebrenica davanti ai giudici dell’Aja

Mladic, il Boia di Srebrenica davanti ai giudici dell’Aja

K metro 0 – Aja- Il Boia di Srebrenica Ratko Mladic si è presentato oggi davanti ai giudici dell’Aja per un ricorso contro la condanna emessa a suo carico dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia nel 2017 per genocidio e crimini contro l’umanità. Il processo d’appello, che durerà fino a domani, si tiene davanti

K metro 0 – Aja- Il Boia di Srebrenica Ratko Mladic si è presentato oggi davanti ai giudici dell’Aja per un ricorso contro la condanna emessa a suo carico dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia nel 2017 per genocidio e crimini contro l’umanità.

Il processo d’appello, che durerà fino a domani, si tiene davanti al meccanismo residuale, creato per gestire gli ultimi ritagli del lavoro della Corte, processo che è stata chiusa nel 2017, comunque la sentenza d’appello dovrebbe giungere entro i primi mesi del 2021. L’avvocato di Mladic, Dragan Ivetic ha dichiarato che il suo assistito potrebbe non essere mentalmente idoneo a prendere parte all’udienza e ha avvertito “non sono in grado di ottenere da lui istruzioni corrette e non sono sicuro che possa seguire adeguatamente il procedimento”. Ma la corte ha stabilito che le condizioni non giustificavano un ulteriore ritardo.

A causa delle misure anti-COVID il pubblico e la stampa non sono ammessi in aula e una parte della procedura avviene in teleconferenza. L’ex generale serbo bosniaco era stato condannato all’ergastolo per aver ideato crimini da parte delle forze serbo-bosniache e per il suo ruolo nella guerra in Bosnia (1992 – 1995), che provocò circa 100.000 morti e 2,2 milioni di sfollati.

Le sue truppe compiono diversi massacri contro i civili, stuprano migliaia di donne musulmane. La stagione di violenze, però, culmina col massacro di Srebrenica. Mladic, occhi di ghiaccio e sguardo aguzzo eluse la giustizia per quasi 16 anni. Le accuse nei suoi confronti sono state formulate nel luglio 1995, ma venne arrestato in Serbia soltanto nel maggio 2011 e trasferito all’Aia e di seguito processato.

L’ex generale che dal 1991 al 1995 piegò Sarajevo ‘ripulendo’ la Bosnia seguendo il disegno di Karadzic, oggi ha 78 anni. Il suo nome, tristemente legato per sempre al massacro di Srebrenica, che causò più di 8mila morti. Infatti, anche il suo ex compagno politico, Radovan Karadzic, è stato condannato per genocidio, per aver supervisionato le atrocità commesse dalle forze serbo-bosniache durante la guerra. Il suo appello è stato respinto quasi integralmente e i giudici hanno elevato la pena da 40 anni all’ergastolo.

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Patrizia Grandi
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