K metro 0 – Skopje – Il leader dell’Unione socialdemocratica, Zoran Zaev, è stato incaricato oggi, dal presidente Stevo Pendarovski, di formare un nuovo governo per la Macedonia del Nord. Il mandato – affidato durante una cerimonia tenuta stamani a Skopje, presso il palazzo presidenziale di Vodno – arriva, dopo la vittoria del partito di
K metro 0 – Skopje – Il leader dell’Unione socialdemocratica, Zoran Zaev, è stato incaricato oggi, dal presidente Stevo Pendarovski, di formare un nuovo governo per la Macedonia del Nord. Il mandato – affidato durante una cerimonia tenuta stamani a Skopje, presso il palazzo presidenziale di Vodno – arriva, dopo la vittoria del partito di Zaev, nelle elezioni del 15 luglio scorso: un’alleanza di partito guidata dai socialdemocratici si è aggiudicata la maggioranza relativa alle elezioni parlamentari, con il 35,89% dei voti, appena davanti al nazionalista VMRO-DPMNE con il 34,57%.
“Guiderò un governo che non devierà dalla strada che porta all’adesione all’Unione europea – ha dichiarato Zaev, come riportato da Reuters – dopo aver ottenuto l’adesione alla NATO”. Il paese è entrato solo quest’anno all’interno dell’alleanza atlantica.
Il leader socialdemocratico avrà un periodo di venti giorni per comporre il nuovo esecutivo: il sostegno dei partiti che rappresentano la minoranza etnica albanese della Macedonia, hanno dato il loro benestare alla scelta del presidente Pendarovski.
Il Parlamento si era sciolto a febbraio scorso, dopo che lo stesso Zaev si era dimesso a causa del rifiuto da parte dell’Ue di pianificare una data per avviare i negoziati di adesione. A marzo, l’Ue ha però annunciato al presidente macedone che i colloqui inizieranno, probabilmente, entro la fine del 2020.
Zaev aveva già guidato il precedente governo dell’ex repubblica jugoslava dal 2017, gettando così le basi per l’adesione all’Unione europea: per fare ciò, è stato necessario aggiungere “Nord” al nome originario del paese. La richiesta era arrivata dalla Grecia, che aveva visto nel nome Macedonia una sorta di rivendicazione sulla sua provincia omonima; proprio per tale motivo aveva ostacolato l’ingresso del suo vicino sia nell’Ue che nella NATO.