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Grecia: consiglio di sicurezza nazionale su Mediterraneo orientale

Grecia: consiglio di sicurezza nazionale su Mediterraneo orientale

K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco, Kyriakos Mītsotakīs, ha riunito oggi il consiglio di sicurezza nazionale – nel quale sono inclusi anche i ministri degli affari esteri e della difesa – conseguentemente all’annuncio della Turchia della ripresa delle ricerche energetiche nel Mediterraneo orientale, tra Cipro e Grecia, per mezzo di una

K metro 0 – Atene – Il primo ministro greco, Kyriakos Mītsotakīs, ha riunito oggi il consiglio di sicurezza nazionale – nel quale sono inclusi anche i ministri degli affari esteri e della difesa – conseguentemente all’annuncio della Turchia della ripresa delle ricerche energetiche nel Mediterraneo orientale, tra Cipro e Grecia, per mezzo di una nave di esplorazione Oruc Reis.

La Turchia – a quanto riportato da Reuters – ha emesso un messaggio di sicurezza marittima internazionale, annunciando che una sua flotta da ricerca condurrà un’esplorazione marittima, a fini di analisi sismica, fino al 23 agosto.

La controversia tra i due paesi, riguarda le circa 200 isole minori greche tra il mar Egeo e il mar Ionio: nel calcolo della piattaforma continentale e delle zone marittime di interesse economico di un paese, si discute se esse debbano essere incluse. Mentre la Turchia sostiene che non dovrebbero esserlo, la Grecia sostiene che tale posizione violi il diritto internazionale.

Il ministro turco per l’energia e le risorse naturali, Fatih Donmez, ha dichiarato oggi – a quanto riportato da Reuters – che la nave Oruc Reis è già arrivata nella sua area di operazione al largo della costa meridionale della Turchia.

Alla fine di luglio, la Turchia aveva dichiarato di sospendere le sue operazioni esplorative nel Mediterraneo orientale e la mossa aveva lo scopo preciso di stemperare le tensioni tra i due paesi. Ma la scorsa settimana Ankara ha criticato duramente un nuovo accordo firmato tra la Grecia e l’Egitto, che delinea i confini marittimi e le zone economiche esclusive dei paesi per i diritti di perforazione.

Anche la Turchia, nel 2019, aveva firmato un accordo simile con la Libia, avallato dalle Nazioni, innescando le accuse di Grecia, Cipro ed Egitto, relativamente al fatto di aver violato i loro diritti economici nel Mediterraneo. L’Unione europea afferma che si tratta di una violazione della legge internazionale e che essa minaccia la stabilità nella regione.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha avuto colloqui, stamani, con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, informandolo dell’accordo greco-egiziano e della situazione nel Mediterraneo orientale. Nel pomeriggio Mitsotakis dovrebbe parlare anche con il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.

“Nel momento in cui è stato annunciato l’accordo con l’Egitto – ha dichiarato ieri in un’intervista televisiva alla CNN-Turk il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin – abbiamo ricevuto una chiara istruzione dal nostro presidente: interruzione di ogni colloquio e negoziato in corso con la Grecia”.

Kalin ha aggiunto che la Turchia è favorevole a risolvere la controversia attraverso un dialogo, ma che d’altra parte “la Greca ha bloccato l’accordo e ha rotto la fiducia”.

Intanto, in queste ore la Grecia è alle prese con la conta delle vittime, dopo la tempesta che ha travolto l’isola di Evia nel fine settimana scorso: i morti sono arrivati a otto, dopo il ritrovamento di oggi del corpo di un uomo che era stato dichiarato scomparso. La vittima è stata recuperata dalla guardia costiera al largo della costa della Grecia continentale. La tempesta ha provocato inondazioni improvvise su gran parte dell’isola.

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Daniele Sireus
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