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Bulgaria, le proteste antigovernative entrano nella 32a giornata

Bulgaria, le proteste antigovernative entrano nella 32a giornata

K metro 0 – Sofia – Le proteste antigovernative a Sofia sono arrivate oggi alla 32a giornata. I manifestanti chiedono le dimissioni del governo del Primo Ministro Boiko Borissov e del Procuratore generale Ivan Geshev. I manifestanti hanno trascorso una notte tempestosa e piovigginosa nelle tende dei campi a Eagle Bridge (Orlov Most), fuori dall’Università

K metro 0 – Sofia – Le proteste antigovernative a Sofia sono arrivate oggi alla 32a giornata. I manifestanti chiedono le dimissioni del governo del Primo Ministro Boiko Borissov e del Procuratore generale Ivan Geshev.

I manifestanti hanno trascorso una notte tempestosa e piovigginosa nelle tende dei campi a Eagle Bridge (Orlov Most), fuori dall’Università di Sofia e vicino agli edifici della Presidenza e del Gabinetto. Infatti dall’inizio di luglio non si placano le proteste antigovernative che hanno bloccato il traffico in tre direzioni nella capitale, da allora gruppi di cittadini hanno aperto le proprie tende sui principali snodi stradali della città, paralizzando il traffico nel centro 24 ore su 24, nonostante gli avvertimenti della polizia e del sindaco Yordanka Fandakova e anche del Ministero dell’Interno il quale ha dichiarato che le tende sarebbero state rimosse.

Dal canto suo il Primo Ministro sembra non voler dare le dimissioni, verso metà luglio ha fatto un rimpasto del governo sostituendo quattro ministri, ma questo non ha soddisfatto la piazza. Inoltre, in Bulgaria è in corso anche una crisi istituzionale: infatti, il malcontento popolare è appoggiato dal presidente della Repubblica, Rumen Radev. Senza un punto di incontro tra i manifestanti e il governo, i primi hanno deciso di invitare tutti alla disobbedienza civile, passando ad ulteriori misure come il blocco di autostrade, di varchi e di istituzioni statali. Il governo è accusato di avere legami con la criminalità organizzata, di proteggere la corruzione e di sopprimere la libertà di stampa. Tredici anni dopo l’entrata nell’Unione europea, la Bulgaria rimane lo Stato membro più povero, mentre il partito al governo “Gerb”, guidato da Borissov, è al potere da quasi 10 anni.

La Radio nazionale bulgara ha riferito che uno dei manifestanti ha detto: “La direzione regionale di Sofia del ministero dell’Interno ha avvertito che avrebbe rotto i blocchi, ma dubitavamo che sarebbe successo, perché se avessero avuto una tale intenzione, difficilmente avrebbero dato un avvertimento. Avrebbero usato l’elemento sorpresa come l’ultima volta”.

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Nizar Ramadan
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