K metro 0 – Buenos Aires – L’Argentina ha raggiunto un accordo nella giornata di ieri per ristrutturare il suo debito sovrano da 65 miliardi di dollari – come riportato da Reuters – intervenendo su 3 grandi gruppi di creditori. In una nota del Ministero dell’Economia, si evidenzia la ripianificazione delle scadenze di pagamento e
K metro 0 – Buenos Aires – L’Argentina ha raggiunto un accordo nella giornata di ieri per ristrutturare il suo debito sovrano da 65 miliardi di dollari – come riportato da Reuters – intervenendo su 3 grandi gruppi di creditori.
In una nota del Ministero dell’Economia, si evidenzia la ripianificazione delle scadenze di pagamento e la rimodulazione di clausole legali, al fine di attenuare la prima proposta avanzata ad inizio luglio, evitando così aumenti di capitale a debito e pagamento di ulteriori interessi.
L’Argentina aveva annunciato il suo nono default sovrano all’inizio dello scorso maggio, a termine di due anni di recessione e con una contrazione economica di circa il 12%.
“Oggi abbiamo raggiunto un accordo importante – afferma il ministero dell’economia argentino – che consentirà ai membri dei gruppi di creditori di sostenere la proposta di ristrutturazione del debito sovrano e concedere all’Argentina una significativa riduzione del debito”.
Tra i gruppi con cui sono state stipulate le intese, figurano il comitato dei creditori argentini e il gruppo degli obbligazionisti di Exchange: la scadenza per l’accettazione formale del nuovo piano – che vedeva il termine ultimo nella data odierna – è stata prorogata al 24 agosto.
“È positivo per gli obbligazionisti essere in grado di lasciarsi alle spalle questo – ha dichiarato un detentore indipendente di eurobond argentini, come riportato da Reuters – e buono per l’Argentina, in quanto può tornare su un foglio pulito […] Aiuta i creditori sul VAN (valore attuale netto) e significa che l’Argentina alla fine sarà in grado di tornare sui mercati finanziari quando necessario”.
Un tema cruciale, durante i colloqui per la ristrutturazione debitoria, ha riguardato le clausole di azione collettiva (CAC), che determinano le modalità di modifica futura dei contratti obbligazionari: diversi creditori si erano già attivati a loro tutela, prendendo contatti informali con organismi globali, tra cui il Fondo monetario internazionale (FMI), come supporto alle modifiche delle clausole legali.
In base ai nuovi accordi, le date di pagamento per le nuove obbligazioni sono fissate al 9 gennaio e al 9 luglio, anziché il 4 marzo e il 4 settembre. I nuovi titoli 2030 – dichiara il ministero argentino – inizieranno ad ammortizzarsi nel gennaio 2025 e matureranno nel luglio 2030; mentre, la successiva emissione obbligazionaria 2038 – denominata in euro – verrà prodotta in cambio di obbligazioni di sconto esistenti, con inizio dell’ammortamento fissato per luglio 2027 e maturazione nel gennaio 2038.
Il presidente argentino Alberto Fernandez e il ministro dell’Economia Martin Guzman, che avevano firmato nel 2018 un accordo di prestito con l’FMI (Fondo Monetario Internazionale) di 57 miliardi di dollari, hanno dichiarato che ridefiniranno un nuovo programma con il fondo, dopo aver concluso i colloqui in corso con i creditori privati.