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Commissione Ue, 5G: “Necessità di diversificare i fornitori”

Commissione Ue, 5G: “Necessità di diversificare i fornitori”

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione Europea afferma che i paesi dell’Ue devono operare con urgenza per diversificare i propri fornitori di 5G. La dichiarazione – come riporta Reuters – è avvenuta tra le continue pressioni degli Stati Uniti al fine di vietare l’utilizzo di tecnologie provenienti dalla Cina per lo sviluppo di

K metro 0 – Bruxelles – La Commissione Europea afferma che i paesi dell’Ue devono operare con urgenza per diversificare i propri fornitori di 5G. La dichiarazione – come riporta Reuters – è avvenuta tra le continue pressioni degli Stati Uniti al fine di vietare l’utilizzo di tecnologie provenienti dalla Cina per lo sviluppo di reti 5G: Washington ha infatti messo al bando il colosso cinese Huawei – primo produttore mondiale – per “motivi di sicurezza nazionale”, nonostante le apparecchiature della società asiatica siano ben distribuite nelle reti statunitensi.

“Sono urgentemente necessari progressi per mitigare il rischio di dipendenza da fornitori ad alto rischio, anche al fine di ridurre le dipendenze a livello dell’Unione”, ha dichiarato l’esecutivo dell’Ue, sostenendo inoltre che sono state “individuate sfide nella progettazione e nell’imposizione di strategie multi-vendor appropriate sia per singoli MNO (operatore di rete mobile), sia a livello nazionale”.

Oggi i paesi membri dell’Ue, con il sostegno della Commissione europea e dell’Agenzia dell’Ue per la cibersicurezza, hanno pubblicato una relazione sui progressi compiuti nell’affrontare i rischi per la sicurezza legati al 5G, la quinta generazione di reti mobili.

Il vicepresidente della Commissione con delega al Digitale, Margrethe Vestager, ha detto che: “il lancio tempestivo delle reti 5G è strategicamente importante per tutti gli Stati membri in quanto può aprire nuove opportunità per le imprese, trasformare i nostri settori critici e favorire i cittadini europei. La nostra priorità e responsabilità comune è garantire che queste reti siano sicure e, mentre questa relazione mostra che abbiamo fatto passi da gigante, resta ancora molto lavoro da fare”. Thierry Breton, commissario per il mercato interno, ha aggiunto che “con il lancio della rete 5G in corso in tutta l’Ue e le nostre economie si affidano sempre più alle infrastrutture digitali, come dimostrato dalla crisi del coronavirus, è più importante che mai garantire un elevato livello di sicurezza. Insieme agli Stati membri, ci impegniamo a mettere in atto misure solide, in modo coordinato, non solo per garantire la sicurezza informatica del 5G, ma anche per rafforzare la nostra autonomia tecnologica. La relazione odierna ribadisce il nostro impegno e delinea le aree in cui sono necessari ulteriori sforzi e vigilanza”.

Nel novembre 2019, l’Ue aveva già assunto una posizione precisa in termini di cybersecurity per le reti mobili di prossima generazione, viste come leva fondamentale per stimolare la crescita economica e la competitività: la strategia includeva una graduale diminuzione della dipendenza dei paesi e degli operatori di telecomunicazioni da un medesimo fornitore.

La Commissione ha infine sollecitato i paesi dell’UE ad adottare il meccanismo di screening degli investimenti diretti esteri: uno strumento che consentirebbe ai governi nazionali di intervenire in caso di investimenti esteri rivolti in attività strategiche – come nel caso delle telecomunicazioni – in particolare se sono coinvolte imprese controllate dallo stesso Stato.

Intanto sul fronte italiano, col decreto-legge n. 76 del 16 luglio relativo a “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, il Governo ha stabilito che le amministrazioni locali non possono in alcun modo vietare l’installazione di reti 5G sul proprio territorio.

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Daniele Sireus
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