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Fosse Ardeatine: esame Dna restituisce l’identità a Heinz Eric Tuchman

Fosse Ardeatine: esame Dna restituisce l’identità a Heinz Eric Tuchman

K metro 0 – Roma – “Fare di tutto per ridare l’identità ad una salma è un atto che dobbiamo a chi ha sacrificato la vita per la libertà. Congratulazioni al RIS dell’Arma dei Carabinieri e all’incessante lavoro del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. I giovani devono conoscere le storie, le vite di

K metro 0 – Roma – “Fare di tutto per ridare l’identità ad una salma è un atto che dobbiamo a chi ha sacrificato la vita per la libertà. Congratulazioni al RIS dell’Arma dei Carabinieri e all’incessante lavoro del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. I giovani devono conoscere le storie, le vite di queste persone cadute per mano del nazifascismo. La loro memoria va mantenuta viva e onorata secondo i principi di libertà e democrazia, a base della nostra Costituzione. Siamo vicini a loro e alle loro famiglie e l’Italia non li dimenticherà mai”.

Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha commentato l’indagine che ha portato all’identificazione di Heinz Eric Tuchman, vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, riporta il sito difesa.it

L’identificazione è stata possibile grazie al lavoro avviato fin dal 2010 dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, con il supporto del RIS dell’Arma dei Carabinieri e del Laboratorio di Antropologia Molecolare dell’Università di Firenze.

Dei 335 Caduti nell’eccidio del 24 marzo 1944, i cui resti sono custoditi nel Mausoleo di via Ardeatina, sono quindi 328 quelli identificati e sette quelli ancora ignoti.

A seguito di verifiche documentali, sono state avviate le procedure per l’acquisizione della disponibilità dei familiari a sottoporsi al test del DNA. Alla ricezione del campione biologico fornito dal nipote del Caduto – Jeremy Tuchman – e dopo il suo esame effettuato dal RIS dell’Arma dei Carabinieri, lo scorso 16 luglio è stata confermata la coincidenza dei dati biologici forniti dal familiare con quelli tratti dai Resti mortali inumati nel Sacello 276.

La notizia è stata appresa con profonda gioia e gratitudine dai familiari, immediatamente contattati dal Commissario Generale, Gen. Alessandro Veltri. Ora, a distanza di oltre 76 anni dalla strage nazista, hanno avuto la certezza dell’identità del loro congiunto. “Restituire un nome ai resti mortali di un caduto, onorarne la memoria sono compiti che il Commissariato Generale persegue ogni giorno con determinazione e caparbietà perché ogni volta che riusciamo a fornire ad una famiglia una certezza ed un luogo da onorare, sul quale tornare e sul quale pregare possiamo dire che parte della nostra missione è compiuta” ha commentato il generale Veltri.

Lo scorso 21 aprile erano stati identificati i resti di un’altra vittima delle Fosse Ardeatine, Marian Reicher.

Con il superamento dell’emergenza connessa alla pandemia da COVID-19 è intendimento del Commissariato Generale, d’intesa con l’ANFI (Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri delle Fosse Ardeatine) e la Comunità Ebraica, dare corso ad una cerimonia per onorare ufficialmente la ritrovata identità dei due Caduti.

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Patrizia Grandi
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