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Eurogruppo: Paschal Donohoe eletto presidente

Eurogruppo: Paschal Donohoe eletto presidente

K metro 0 – Adnkronos – Il ministro delle Finanze irlandese Paschal Donohoe è il nuovo presidente dell’Eurogruppo. Lo annuncia su un social network il presidente uscente, Mario Centeno. Il presidente neoeletto Donohoe in videoconferenza ha detto di volersi ispirare proprio a Mario Centeno che, “durante il suo mandato”, “ha gettato le basi per rafforzare l’euro e renderlo

K metro 0 – Adnkronos – Il ministro delle Finanze irlandese Paschal Donohoe è il nuovo presidente dell’Eurogruppo. Lo annuncia su un social network il presidente uscente, Mario Centeno.

Il presidente neoeletto Donohoe in videoconferenza ha detto di volersi ispirare proprio a Mario Centeno che, “durante il suo mandato”, “ha gettato le basi per rafforzare l’euro e renderlo più resiliente nei momenti di crisi“. “E’ stato un grande privilegio avere l’opportunità di lavorare a stretto contatto con Mario, prima come collega ministro e poi come presidente dell’Eurogruppo. Ho visto di prima mano le sue qualità di competenza e di pazienza, la sua dedizione. Farò del mio meglio per continuare a praticare queste qualità durante il mio mandato da presidente dell’Eurogruppo”. “Sottolineo che il primo passo che tutti dobbiamo fare è mettere in piedi le misure giuste per assicurarci che rispondiamo ora a una crisi che rappresenta una sfida enorme per le vite di moltissimi nostri cittadini“. “Per quanto riguarda le decisioni su una potenziale normalizzazione della politica economica – continua Donohoe – penso che sia davvero importante la sequenza delle decisioni che dobbiamo prendere. La priorità è che tutti noi in Europa svolgiamo il nostro ruolo perché il Recovery Fund possa diventare realtà e possa diventare significativo, per aiutare i cittadini a riavere il loro lavoro e per supportare le aziende nel viaggio che devono fare per ricostruire una nuova economia per l’Europa”. “E’ solo in un contesto in cui questo viaggio sarà ben avviato – prosegue il ministro – visibile ai cittadini, ai governi e ai mercati finanziari, è solo a quel punto che le decisioni dovrebbero essere prese sulla potenziale normalizzazione della politica di bilancio. E quello che farò è impegnarmi con i miei colleghi: so che prenderemo le decisioni che servono per gettare le fondamenta per la ripresa. Credo che l’Eurogruppo possa giocare un ruolo fondamentale per forgiare un consenso sulle decisioni che devono essere prese, non solo tra i membri dell’Eurogruppo, ma anche dell’Ue. Mi impegnerò con tutti i miei colleghi dell’Ecofin”.

Le “sfide” che l’Europa ha davanti “sono grandi, ma le supereremo”. “Iniziando il mio mandato da presidente dell’Eurogruppo – continua Donohoe – sono profondamente consapevole che i cittadini d’Europa stanno guardando alle loro economie nazionali e all’economia europea e si stanno preoccupando ancora per il loro futuro, per il loro posto di lavoro, per il loro reddito. Questa è una sfida che capisco: durante il mio mandato lavorerò a stretto contatto con tutti i membri dell’Eurogruppo, per guardare a come l’euro può essere il fondamento per rispondere alle grandi sfide che abbiamo davanti”. “Per quanto siano grandi le sfide, e so quanto sono profonde, sono assolutamente fiducioso che con i miei colleghi nell’Eurogruppo, con i nostri governi, abbiamo la capacità e abbiamo gettato le fondamenta per prevalere. Farò la mia parte per lavorare con tutti i membri dell’Eurogruppo, per assicurare che questo gruppo dia il suo contributo alla ripresa”.

Donohoe, esponente del Fine Gael, classe 1974, segno zodiacale Vergine, è ministro delle Finanze dal 2017. E stato eletto al secondo turno, raccogliendo la maggioranza relativa necessaria (il numero dei voti non viene comunicato).

Più volte ministro, dopo la laurea al Trinity College di Dublino (in Politica ed Economia), ha lavorato nel Regno Unito per Procter & Gamble, prima di tornare nella sua isola e dedicarsi alla vita politica. Sposato, con due figli, vive nel sobborgo di Dublino in cui è nato, Phibsborough, a nord della capitale irlandese.

L’elezione di Donohoe segnala un avvicinamento delle posizioni tra gli Stati membri: Nadia Calvino era considerata la candidata più forte, anche per il suo curriculum europeo, ma era anche vista come divisiva, per vie di alcune dichiarazioni del passato nei confronti dei Frugali, bollati come Paesi “piccoli” e di poco peso. Le sue visioni in politica economica, qualificate come “schiette” da fonti diplomatiche nordeuropee, non erano considerate in più di una capitale le più adatte per un ruolo come il presidente dell’Eurogruppo, che deve riuscire a riunire le visioni di politica economica, che da tempo sono divergenti tra i Paesi del Nord e quelli del Sud dell’area euro. La nomina di Donohoe è stata salutata dal ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra con queste parole alla stampa del suo Paese: “C’erano tre candidati qualificati, tutti e tre avevano l’abilità per ricoprire la carica. Conosciamo bene Paschal: ha molta esperienza ed è una persona che piace molto”.

Non è escluso che il successo di Donohoe segnali un intersecarsi della nomina del presidente dell’Eurogruppo con la trattativa per il Recovery Plan, considerata come prioritaria dalle capitali. Il voto è avvenuto in segreto, tramite una app, cui hanno accesso solo due alti funzionari del Consiglio: il numero dei voti viene comunicato solo ai concorrenti, che erano tre nella prima votazione e due nella seconda. Nel segreto dell’urna qualche Paese, ma si tratta solo di un’ipotesi maligna che circola a Bruxelles, potrebbe aver ‘cambiato cavallo’, votando l’irlandese Donohoe, più gradito ai Frugali rispetto alla Calvino, giocandosi la pedina della presidenza dell’Eurogruppo nella partita per ottenere 500 mld di euro di trasferimenti con il Recovery Plan.

“Mi congratulo calorosamente con Paschal per la sua elezione” a presidente dell’Eurogruppo. Lo dice il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, in videoconferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.”Diventi presidente in un periodo di sfide senza precedenti, ma so che hai quello che ci vuole per forgiare un forte consenso e per tracciare una via ambiziosa per andare avanti”.

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