K metro 0 – Londra – Il premier Johnson si dichiara contro il piano annessioni Israele e afferma: “Spero profondamente che il piano israeliano di annettere parti della Cisgiordania non vada avanti. Se lo farà, il Regno Unito non riconoscerà alcun cambiamento rispetto ai confini del 1967, eccetto quelli concordati dalle parti”. Lo ha scritto
K metro 0 – Londra – Il premier Johnson si dichiara contro il piano annessioni Israele e afferma: “Spero profondamente che il piano israeliano di annettere parti della Cisgiordania non vada avanti. Se lo farà, il Regno Unito non riconoscerà alcun cambiamento rispetto ai confini del 1967, eccetto quelli concordati dalle parti”. Lo ha scritto in un editoriale pubblicato da Yedioth Ahronoth e rilanciato da tutti i principali media israeliani.
Il premier britannico ha aggiunto: “In qualità di amico, ammiratore e sostenitore di Israele di vecchia data, temo che queste proposte falliranno nel loro obiettivo di proteggere i confini di Israele e andranno contro i suoi stessi interessi a medio termine, secondo cui l’annessione metterebbe a repentaglio i progressi che Israele ha compiuto nel migliorare le relazioni con il mondo arabo e musulmano”.
Il 1°luglio è la data indicata nell’accordo Netanyahu-Gantz per portare al Parlamento una proposta che permetta di estendere la legge israeliana in alcune aree, ancora non definite, della Cisgiordania.
Inoltre, secondo il progetto di pace annunciato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump a gennaio, Israele ha dichiarato che intende estendere la sua sovranità agli insediamenti ebraici e alla Valle del Giordano in Cisgiordania, fino al 30 percento del territorio. I palestinesi, che hanno respinto la proposta di Trump, cercano di stabilire uno stato in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, con Gerusalemme est come capitale.
L’alto commissario Onu Bachelet ha affermato che le “onde d’urto” del piano di annessioni israeliano “dureranno per decenni”. “L’annessione è illegale, totalmente”, ha affermato inoltre l’alto commissario in una nota, “qualsiasi annessione, sia che si tratti del 30% della Cisgiordania, sia che si tratti del 5%”.
I leader palestinesi, le Nazioni Unite, le potenze europee e i paesi arabi hanno denunciato tutti l’annessione e considerano illegali gli insediamenti che Israele ha costruito sulla terra occupata.
Sul fronte cinese, Boris Johnson ha confermato oggi alla Camera dei Comuni l’intenzione di facilitare il regime dei visti verso gli abitanti di Hong Kong. Parlando nel Question Time del mercoledì, il premier Tory è tornato a denunciare il passo di Pechino come “una chiara e seria violazione” degli accordi.
L’imposizione a Hong Kong della controversa legislazione sulla sicurezza da parte della Cina rappresenta “una chiara e grave violazione” della Dichiarazione Congiunta sottoscritta da Pechino e da Londra al tempo della restituzione dell’ex colonia britannica.
Lo ha dichiarato oggi Dominic Raab, ministro degli Esteri britannico. “Abbiamo valutato con molta attenzione i contenuti del testo della legislazione sulla sicurezza nazionale pubblicato la notte scorsa”, ha sottolineato Raab, aggiungendo che la conclusione è che esso “costituisce una chiara violazione dell’autonomia di Hong Kong e una diretta minaccia alla libertà della sua gente”. “Temo quindi – ha proseguito il capo del Foreign Office – di poter dire che esso è una chiara e grave violazione della Dichiarazione Congiunta, un trattato firmato dal Regno Unito e dalla Cina”.