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Hong Kong: varata la legge cinese, forte opposizione dell’Ue

Hong Kong: varata la legge cinese, forte opposizione dell’Ue

K metro 0 – Hong Kong – Il Parlamento cinese ha approvato la controversa legge sulla sicurezza nazionale che darà alla Cina un maggiore controllo su Hong Kong, la regione amministrativa speciale dove da circa un anno vanno avanti proteste per chiedere maggiore democrazia. Il provvedimento, secondo quanto riporta la Reuters, ha ottenuto il via

K metro 0 – Hong Kong – Il Parlamento cinese ha approvato la controversa legge sulla sicurezza nazionale che darà alla Cina un maggiore controllo su Hong Kong, la regione amministrativa speciale dove da circa un anno vanno avanti proteste per chiedere maggiore democrazia. Il provvedimento, secondo quanto riporta la Reuters, ha ottenuto il via libera definitivo dal Comitato con un voto unanime e proprio alla vigilia del 23esimo anniversario del ritorno di Hong Kong alla Cina. I manifestanti, per l’occasione, potrebbero organizzare una marcia di protesta contro Pechino nonostante i divieti imposti per l’epidemia da coronavirus.

La nuova legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong punisce i reati di secessione, sovversione, terrorismo e collusione con forze esterne, prevedendo pene diverse in base all’offesa (3, 5 e 10 anni di reclusione) fino all’ergastolo. Secondo l’emittente pubblica Rthk, i sospettati potranno essere trasferiti in Cina, per un processo con il consenso del leader di Hong Kong, mentre la retroattività delle norme potrà scattare nella raccolta di prove contro coloro che infrangeranno la legge dal primo luglio.

La leader di Hong Kong Carrie Lam, parlando tramite collegamento video al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, ha esortato la comunità internazionale a rispettare il diritto del proprio paese a salvaguardare la sicurezza nazionale. Ha inoltre aggiunto che la legge non comprometterebbe l’autonomia della città. Non è mancata la dichiarazione di Joshua Wong attivista pro-democrazia che su Twitter ha scritto: “E’ uno stato di polizia, la legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina segna la fine della Hong Kong che il mondo conosceva. Con poteri spazzati via e una legge indefinita, la città diventerà uno stato di polizia segreta”. Il suo gruppo Demosisto è finito nel mirino del governo di Pechino per le campagne pro-suffragio universale e la richiesta di sanzioni contro gli abusi sui diritti della Cina. Anche il presidente del Partito Democratico Wu Chi-wai ha dichiarato: “Non accetteremo mai l’approvazione della legge, non è ancora chiaro se partecipare a manifestazioni non autorizzate costituirebbe un crimine per la sicurezza nazionale”.

L’approvazione della legge ha destato una forte opposizione da parte di Europa, Usa e Gran Bretagna.

L’Unione europea ha espresso proprio oggi disapprovazione per questa decisione del parlamento cinese di approvare la legislazione sulla sicurezza nazionale per l’ex colonia britannica di Hong Kong nonostante le proteste internazionali. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in una conferenza stampa a seguito di un vertice video con il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha affermato: “Deploriamo la decisione, questa legge rischia di minare gravemente l’alto grado di autonomia di Hong Kong e di avere un effetto dannoso sull’indipendenza della magistratura e sullo stato di diritto”. Inoltre, la Ue ha avvertito che ci potrebbero essere gravi conseguenze a seguito della legge cinese sulla sicurezza di Hong Kong, che secondo gli attivisti democratici, i diplomatici e alcune imprese comprometterebbero il suo status semi-autonomo e il suo ruolo di centro finanziario globale. La scorsa settimana, il Parlamento europeo ha esortato il blocco a portare la Cina alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia, il più alto organo giuridico delle Nazioni Unite, se Pechino fosse andata avanti con la legge. Sia Michel che il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la scorsa settimana hanno tenuto un video summit con la leadership cinese per discutere sulla questione di Hong Kong. Dopo il vertice UE-Corea del Sud di oggi, von der Leyen ha affermato che il blocco sta discutendo con i partner internazionali su eventuali misure di risposta, ma non è entrata nei dettagli.

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