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USA, Pompeo: collaborazione Ue per riapertura frontiere”

USA, Pompeo: collaborazione Ue per riapertura frontiere”

K metro 0 – Washington – “Gli Stati Uniti stanno lavorando con gli Stati europei e di altri continenti per discutere come riaprire le frontiere in modo sicuro”, ha da poco annunciato a Washington, durante una conferenza stampa, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Le parole di Pompeo – in relazione alle misure sulla

K metro 0 – Washington –Gli Stati Uniti stanno lavorando con gli Stati europei e di altri continenti per discutere come riaprire le frontiere in modo sicuro”, ha da poco annunciato a Washington, durante una conferenza stampa, il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo.

Le parole di Pompeo – in relazione alle misure sulla movimentazione internazionale di merci e persone post-pandemia – sono diretta conseguenza delle potenziali misure di contenimento che l’Unione europea vorrebbe mettere in atto: dai dati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il blocco temporaneo agli spostamenti potrebbe riguardare i cittadini USA, Messico, parte dell’America del Sud, Sud Africa, Russia, Iran, Arabia Saudita e Afghanistan.

“Certamente non vogliamo causare problemi altrove – sostiene Mike Pompeo – e sono sicuro che nelle prossime settimane troveremo una soluzione, non solo tra gli Stati Uniti e l’Unione europea, ma tra gli Stati Uniti e altre parti del mondo”.

I toni utilizzati dal segretario americano Pompeo, sono ben lontani da quelli di inizio maggio, quando dichiarò la sua totale delusione in riferimento alle relazioni tra Unione europea e Cina: “Rammaricato che l’Ue non abbia chiesto più trasparenza alla Cina nel corso della recente conferenza di Bruxelles”.

L’Unione europea auspica comunque una riapertura dei confini a partire da fine luglio, ma tutto dipenderà da verifiche puntuali – bisettimanali – che verranno effettuate da enti preposti: le indicazioni fornite dalla Croazia – attuale presidenza del Consiglio Ue – suggeriscono l’accesso a cittadini provenienti da Paesi non Ue con tassi di contagio stabili o in calo, con una “situazione epidemiologica paragonabile o migliore” rispetto a quella del vecchio continente.

I parametri limite per l’accesso in zona Ue sono definiti tra i 16 e 20 nuovi casi d’infezione rilevati su 100.000 persone negli ultimi 14 giorni.

In tale contesto, gli USA contano ora un tasso di diffusione del virus ancora elevato e il più alto numero di morti da Covid-19 a livello mondiale.

Sul fronte economico intanto – secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg – l’amministrazione guidata da Donald Trump sta valutando nuovi dazi di 3,1 miliardi di dollari sulle importazioni da Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna. Le misure riguarderebbero diverse tipologie di prodotti, tra le quali: olive, la birra, il gin e i mezzi pesanti.

Mike Pompeo, dal canto suo, si trova a dover fronteggiare situazioni complesse su vari fronti: dal suo “assordante” silenzio sul caso della morte di George Floyd – e del movimento da esso scaturito “Black lives matter” – per finire alle sue sprezzanti e discriminatorie parole verso la Cina, e la sua intera sua popolazione, con riguardo alla “poco chiara” diffusione iniziale del Coronavirus. Quest’ultima posizione, totalmente fiancheggiata dalla linea complottista del Presidente Donald Trump.

Molti politici americani, benché repubblicani, hanno preso le distanze dalla linea filo-governativa: il tasso di dimissioni dei funzionari nell’attuale governo degli Usa è pari al 65%, e più della metà è dovuto alle opposizioni interne allo stesso governo.

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Daniele Sireus
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