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Consiglio europeo: al centro il “Recovery Fund e il post-Brexit”

Consiglio europeo: al centro il “Recovery Fund e il post-Brexit”

K metro 0 – Berlino – Al summit in corso oggi tra i leader europei, centrale è stata la discussione sul Recovery Fund: lo strumento – ipotizzato per 750 miliardi di euro da parte della Commissione Europea – è finalizzato ad evitare una crisi economico-finanziaria generalizzata. In primis, aiutando le economie più in difficoltà, tra

K metro 0 – Berlino – Al summit in corso oggi tra i leader europei, centrale è stata la discussione sul Recovery Fund: lo strumento – ipotizzato per 750 miliardi di euro da parte della Commissione Europea – è finalizzato ad evitare una crisi economico-finanziaria generalizzata. In primis, aiutando le economie più in difficoltà, tra cui Italia e Spagna.

Merkel, Macron e Conte, convergono sulla necessità che finalizzare entro l’estate i negoziati. A tal proposito il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, sostiene che il “tempo è un lusso che non ci si può permettere […] dobbiamo agire con urgenza e coraggio, perché i cittadini, le imprese e le economie dell’Unione hanno bisogno di una risposta immediata”. Per metà luglio, accelerando sui tempi, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, convocherà un ulteriore summit, con la presenza fisica dei capi di stato probabilmente a metà luglio e a Bruxelles. La Merkel ha dichiarato che i fondi del fondo di recupero sarebbero disponibili, al più presto, dall’inizio del 2021.

Si indebolisce sempre più il fronte dei Paesi critici all’impiego del Recovery Fund, ma nonostante ciò Angela Merkel tiene a ribadire con fermezza che “il periodo 2021-2024 è molto lungo. Riteniamo che dovremmo iniziare a rimborsare i soldi già in questo periodo di finanziamento e non nel prossimo […] questo aumenterebbe davvero la credibilità del vecchio continente”. Breve l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron, focalizzato sulla necessità di chiudere l’intesa a luglio e di non scendere al di sotto della proposta franco-tedesca di 500 miliardi in grants, finanziamenti.

“Tutti cominciamo a sentire le conseguenze della recessione, ha detto Conte a Villa Doria Pamphilj nel commentare l’esito del vertice, “adesso i capi di stato e di governo riuniti nel consiglio dell’Ue diano prova di essere all’altezza della situazione e delle proposte messe in campo dalla commissione europea” Conte ha spiegato che l’obiettivo al quale si lavora è quello di rendere consistente l’anticipo delle risorse del Recovery fun e dei finanziamenti complessivi che giungeranno con il pacchetto di interventi., Sure, Mes e appunto Recovery fund, messo in campo dall’Ue.  “Nel pacchetto c’è possibilità di un anticipo, ancora modesto, lavoriamo per farlo diventare più consistente”, ha detto il premier. “Per quanto riguarda l’uso delle risorse del Mes valuteremo, leggeremo, andremo in parlamento”.

A chiedere di fare presto è anche il premier spagnolo Pedro Sanchez secondo il quale l’Europa “deve dare una risposta all’altezza della crisi della Covid-19 e deve farlo rapidamente. La proposta della Commissione Europea che abbiamo discusso oggi nel Consiglio – sottolinea Sanchez – è un punto di partenza, ma dobbiamo raggiungere un accordo presto. Più tempo perdiamo, più profonda sarà la recessione“.

Altro tema caldo è quello delle negoziazioni con la Gran Bretagna sul post-Brexit: l’Europa – nella figura istituzionale del presidente del Consiglio comunitario Charles Michel – sottolinea di voler mantenere saldi gli elementi negoziali avanzati dall’Unione, senza cedere su alcun fronte e con particolare riferimento al trattamento che verrà riservato da Londra verso l’Irlanda del Nord.  Lo stesso Presidente Michel ha infine dichiarato – facendo anche autocritica sulla condotta dei negoziati nel 2019 – che Bruxelles e Londra avrebbero dovuto intensificare i colloqui prima che la Gran Bretagna fosse uscita dall’Ue.

Dal canto suo, il primo ministro britannico Boris Johnson, è al momento alle prese con l’intensificarsi del fenomeno interno del “black lives matter”: il movimento antirazzista sta ora travolgendo anche il mondo dello sport britannico. La Football Association, la Rugby Football Union, il Cricket Board, la Lawn Tennis Association, L’England Golf, e poi atletica leggera e ciclismo avevano, all’interno dei loro board avevano un solo membro nero. Il ministro dello sport, Nigel Huddleston, ha anche affermato che “lavorerà sul Codice per la governance dello sport, al fine di garantire una pluralità nei consigli di amministrazione delle associazioni sportive”.

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Daniele Sireus
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