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WhatsApp attiva i pagamenti digitali in Brasile

WhatsApp attiva i pagamenti digitali in Brasile

K metro 0 – Roma – “Stiamo rendendo l’invio e la ricezione di denaro facile come condividere le foto, stiamo anche consentendo alle piccole imprese di effettuare vendite direttamente all’interno di WhatsApp”, così spiega Mark Zuckerberg su Facebook. “WhatsApp Pay” ha dato il via al suo iter di test di pagamenti digitali tramite la usatissima app

K metro 0 – Roma – “Stiamo rendendo l’invio e la ricezione di denaro facile come condividere le foto, stiamo anche consentendo alle piccole imprese di effettuare vendite direttamente all’interno di WhatsApp”, così spiega Mark Zuckerberg su Facebook.

WhatsApp Pay” ha dato il via al suo iter di test di pagamenti digitali tramite la usatissima app di messaggistica istantanea al momento in Brasile, ma con l’intento, se la sperimentazione proseguirà positivamente e il servizio sarà di semplice utilizzo, anche di estenderlo in altri Paesi, compresa l’Italia, dove l’app è largamente utilizzata.

WhatsApp, spiega attraverso il suo blog: “Le persone saranno in grado di inviare denaro in modo sicuro, o effettuare un acquisto da un’azienda locale senza uscire dalla chat. Gli oltre 10 milioni di piccole e micro-imprese sono il battito del cuore delle comunità brasiliane. Ora, oltre a visualizzare il catalogo di un negozio, i clienti potranno anche inviare pagamenti per i prodotti”. “Il sistema tiene conto della sicurezza e “per impedire transazioni non autorizzate, sarà richiesto un Pin speciale a sei cifre o un’impronta digitale“. Per iniziare, aggiunge, “supporteremo le carte di debito o di credito del Banco do Brasil, Nubank e Sicredi sui circuiti Visa e Mastercard, e stiamo lavorando con Cielo, il principale processore di pagamenti in Brasile. Abbiamo creato un modello aperto per accogliere più partner in futuro”.

Lo scambio di denaro o l’acquisto tramite WhatsApp è gratuito per le persone fisiche, mentre le aziende pagheranno una commissione per l’elaborazione dei pagamenti ricevuti dai propri clienti, come generalmente accade per le transazioni con le carte di credito.

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Patrizia Grandi
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