K metro 0 – Madrid – La Corte suprema spagnola ha vietato su tutto il territorio nazionale l’uso della bandiera e di qualsiasi altro simbolo della Repubblica democratica dei Saharawi (Sadr), l’auto-proclamato Stato per cui si batte il Fronte Polisario. Nella sentenza i giudici hanno sottolineato che “esporre nei luoghi pubblici bandiere o altri simboli” della Sadr o
K metro 0 – Madrid – La Corte suprema spagnola ha vietato su tutto il territorio nazionale l’uso della bandiera e di qualsiasi altro simbolo della Repubblica democratica dei Saharawi (Sadr), l’auto-proclamato Stato per cui si batte il Fronte Polisario.
Nella sentenza i giudici hanno sottolineato che “esporre nei luoghi pubblici bandiere o altri simboli” della Sadr o del Fronte Polisario “è incompatibile con il quadro legale e costituzionale” della Spagna e lede inoltre “il dovere di neutralità e obiettività” che caratterizza l’amministrazione spagnola.
In sostanza, da ora gli edifici pubblici non potranno più esporre, neanche temporaneamente, bandiere con simboli non ufficiali. Questa decisione non permette quindi l’esibizione di bandiere di paesi non riconosciuti, come quella del Sahara occidentale, riconosciuto parzialmente da 87 paesi dell’ONU. In una dichiarazione al quotidiano spagnolo El Pais, il rappresentante del Fronte Polisario in Spagna, Abdullah Arabi, ha espresso preoccupazione per la recente decisione della Corte, descrivendola come un tentativo di “negare l’evidenza”.
In Spagna c’è un importante appoggio della popolazione alla lotta del popolo saharawi per il riconoscimento di questo paese come indipendente dal Marocco, e diversi edifici pubblici le Canarie hanno esposto in passato questa bandiera in segno di solidarietà con la lotta dei saharawi.
La decisione della Corte suprema ha ricevuto numerose critiche da parte di avvocati, politici, accademici e giornalisti spagnoli, che l’hanno definita “irragionevole e offensiva nei confronti di un popolo in lotta per la propria libertà”. Il Polisario aveva accusato l’Ue di ignorare i diritti dei saharawi e di sostenere invece per ragioni economiche il Marocco, che considera il Sahara occidentale una propria regione a tutti gli effetti. Secondo le agenzie stampa marocchine si tratta di una “sconfitta” per il Fronte Polisario. Marocco e Spagna hanno cercato di rafforzare il duraturo e stretto rapporto di collaborazione, cui la Spagna ha contribuito come sostenitore di un maggior aiuto dell’Unione europea al Marocco.
L’elevato numero di migranti arrivato in Spagna dal Marocco migranti negli anni 90’ e 2000 ha posto entrambi i paesi sotto pressione. Tuttavia, il consolidato partenariato costituisce una buona strategia per la questione migratoria.
L’estesa cooperazione tra i due paesi abbraccia legami commerciali, cooperazione allo sviluppo e progressiva affermazione di un’importante comunità marocchina in Spagna. La Spagna, inoltre, tramite programmi di migrazione circolare, continua a dare ad un certo numero di marocchini l’opportunità di lavorare regolarmente in Spagna, seppur nel rispetto di condizioni piuttosto severe. Il Marocco, a sua volta, accetta il rimpatrio di migranti marocchini in età adulta entrati in Spagna per vie irregolari.