K metro 0 – Londra – La Gran Bretagna è stata segnata da un fine settimana turbolento: i fondamentali economici in caduta libera per via della pandemia, hanno comportato a un duplice effetto. Via all’irrigidimento di quest’ultimi mesi relativamente alla Brexit, sia nei rapporti con gli altri Paesi europei per quanto riguarda la difesa dei
K metro 0 – Londra – La Gran Bretagna è stata segnata da un fine settimana turbolento: i fondamentali economici in caduta libera per via della pandemia, hanno comportato a un duplice effetto. Via all’irrigidimento di quest’ultimi mesi relativamente alla Brexit, sia nei rapporti con gli altri Paesi europei per quanto riguarda la difesa dei confini, sia con le istituzioni comunitarie.
Su quest’ultimo punto le parti negoziatrici dell’Unione Europea del Regno Unito, Michel Barnier e David Frost, intendono intensificare i colloqui a luglio e creare le condizioni migliori per la conclusione del processo e la ratifica un accordo “prima della fine del 2020”. Un’idea sulla quale convergono da von der Leyen e David Sassoli, consapevoli che “ciò dovrebbe includere, se possibile, la ricerca di un’intesa preliminare dei principi alla base di qualsiasi accordo”. Il premier britannico, d’altro canto, intende invece mantenere la promessa elettorale di concludere il processo di Brexit entro il 31 dicembre di quest’anno, anche se non ci sarà un’intesa con l’UE.
In termini di prodotto interno lordo, aprile ha segnato il peggior crollo di sempre, con un -20,4%, verso un -5,8% di marzo 2020. Dati imparagonabili se confrontati col calo del -1% registrato nel marzo 2009, durante la peggior crisi finanziaria degli ultimi decenni.
Intanto sul piano economico-finanziario, sempre dal Regno Unito arrivano notizie non incoraggianti: le scorte di Londra crollano per paura della seconda ondata di coronavirus. Il FTSE 100 di Londra è sceso del 2,2%, con BP Plc scivolato del 4,9% sul fondo dell’indice pesante delle materie prime.
La scorsa settimana i mercati azionari di Londra hanno tenuto poiché presi dall’ottimismo sull’allentamento dei blocchi indotti dal coronavirus, ma è stato attenuato da una previsione della Federal Reserve americana e da una ripresa dei casi di COVID-19.
La compagnia aerea low cost easyJet ha perso il 2,7% anche se ha ripreso a volare per la prima volta dal 30 marzo. Il più ampio settore di viaggi ha perso il 2,9% scendendo per la quinta sessione su sei.
La società di reclutamento SThree è scivolata dell’1,7% sulla rendicontazione di commissioni nette semestrali inferiori poiché la pandemia ha costretto le aziende di tutto il mondo a congelare l’attività di assunzione.
Ed infine, solo il distributore di forniture per le imprese Bunzl è stato l’unico a guadagnare sul FTSE 100, con un balzo del 4,9%, in quanto prevedeva un aumento dei ricavi per la prima metà dell’anno, sostenuto dalla forte domanda da parte dei settori alimentari, della sicurezza e della sanità.
di Daniele Sireus