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Industria fossile, il sistema rischia la crisi. Studio Tracker

Industria fossile, il sistema rischia la crisi. Studio Tracker

K metro 0 – Londra – Le energie rinnovabili a basso costo, le politiche climatiche e la pandemia di Coronavirus stanno spingendo le società di combustibili fossili verso un processo …

K metro 0 – Londra – Le energie rinnovabili a basso costo, le politiche climatiche e la pandemia di Coronavirus stanno spingendo le società di combustibili fossili verso un processo di declino che potrebbe innescare una nuova crisi finanziaria a meno che le autorità di regolamentazione agiscano in tempo, secondo i dati di uno studio pubblicato oggi e denominato “La transizione energetica sta interrompendo l’intero sistema di combustibili fossili, con profonde conseguenze per i mercati finanziari e la geopolitica”.

Nel rapporto realizzato dalla Carbon Tracker, società che valuta i rischi per gli investimenti in petrolio, gas naturale e carbone causati da una transizione verso un’energia più pulita, vengono calcolate le dimensioni e la vulnerabilità delle diverse parti del sistema. Kingsmill Bond, coautore dello studio ha affermato: “Stiamo assistendo al declino e alla caduta del sistema di combustibili fossili, l’innovazione tecnologica e il sostegno politico hanno portato al picco della domanda di combustibili fossili, settore dopo settore e paese dopo paese, e la pandemia del COVID-19 ha accelerato tutto questo”.

Il lavoro di Carbon Tracker è ampiamente seguito a causa del suo ruolo nell’informare le iniziative normative internazionali sui cambiamenti climatici guidate dall’inviato delle Nazioni Unite Mark Carney, ex governatore della Banca d’Inghilterra.

Il rapporto afferma che le società del sistema di combustibili fossili valgono $ 18 trilioni in azioni quotate, un quarto del valore dei mercati azionari globali. Rappresentano anche miliardi di dollari di obbligazioni societarie e debito bancario. Nel 2018, gli analisti di Carbon Tracker avevano stimato che la domanda di petrolio avrebbe raggiunto il picco nel 2023, per poi subire una crisi strutturale. Gli esperti sembrano concordare sul fatto che l’industria fossile non sarà più la stessa dopo il doppio colpo della pandemia e della guerra dei prezzi. Bond infatti, aveva dichiarato a marzo che, “le aziende non riemergeranno dalla crisi così come vi sono entrare”.

In questo periodo, i governi mondiali stanno impiegando somme straordinarie per stimolare l’economia globale devastata dal coronavirus. Tuttavia, la partita si gioca tutta sulle modalità di erogazione di queste somme. I leader dell’Unione Europea hanno promesso di allineare le loro misure di emergenza al Green Deal e Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), ha affermato che esiste una “opportunità storica” ​​di investire in tecnologie energetiche in grado di ridurre le emissioni di gas serra.

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