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Maturità: “Mancano 1500 presidenti di commissione”

Maturità: “Mancano 1500 presidenti di commissione”

All’appello, infatti, al momento, mancano circa 1.500 presidenti e, di questi oltre 700 in Lombardia. A lanciare l’allarme la segretaria generale della Cisl Scuola

K metro 0 – Lombardia – L’Esame di maturità è ormai alle porte, ma le nomine dei presidenti di commissione sono ancora in alto mare. Mancano, infatti, i presidenti. All’appello, infatti, al momento, mancano circa 1.500 presidenti e, di questi oltre 700 in Lombardia. A lanciare l’allarme la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, che evidenzi come le regioni in cui si registrano le maggiori defezioni si registrano in quelle regioni in cui i timori di contagi da parte dei docenti sono ancora forti. Anche se criticità si registrano anche nel Lazio, in Toscana, Veneto e Piemonte.

“Probabilmente – spiega Gissi all’Adnkronos – ci sarà ora un aggiornamento delle disponibilità, invitando o facendo pressioni su cui ancora non ha espresso tale disponibilità. Ma il problema – evidenzia – è che, nonostante le norme sulla sicurezza e le rassicurazioni, molti docenti non sono disponibili a darle, ad affrontare questa incognita, anche tenendo conto che ci sono molte situazioni di fragilità”. Secondo la leader della Cisl Scuola, “accanto all’ipotesi, già allo studio, di prevedere un solo presidente su più commissioni, in quelle situazioni in cui sono maggiori le difficoltà, sarebbe opportuno prevedere la possibilità di svolgere l’esame a distanza, on line. Sarebbe comunque preferibile una mappa precisa delle criticità piuttosto che una comunicazione dell’ultim’ora”.

Mancano a livello nazionale un po’ meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione, per l’esame di maturità ” ed è necessario intervenire con urgenza”, denuncia poi l’Associazione nazionale presidi (Anp) che ha tenuto oggi, in videoconferenza, una riunione informativa con il Ministero dell’Istruzione sulla imminente emanazione dell’ordinanza ministeriale per assicurare il reperimento urgente dei presidenti delle commissioni d’esame conclusivo del secondo ciclo. L’Amministrazione era rappresentata dalla Dott.ssa Palermo, Direttore Generale degli ordinamenti, che ha espresso l’esigenza di nominare i Presidenti per garantire il diritto costituzionale dei candidati ad essere esaminati da commissioni regolarmente costituite.

La situazione, spiegano i presidi, “è molto diversificata a livello regionale: le Regioni con più difficoltà sono la Lombardia (come ampiamente prevedibile data la severità con cui è stata colpita dal contagio), l’Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana“. L’Ordinanza fornirà ai Direttori degli Uffici scolastici regionali lo strumento normativo per provvedere alle nomine d’ufficio, anche derogando all’ordinario requisito, per i docenti, di dieci anni di anzianità di ruolo. Come ultima possibilità, potranno essere assegnate più commissioni allo stesso Presidente.La delegazione ANP ha espressamente richiesto “che non si ricorra a questa evenienza, in quanto si aggraverebbe eccessivamente la funzione dei Presidenti: non si consentirebbe loro di presenziare a tutti i colloqui oppure si produrrebbe un prolungamento delle operazioni d’esame”.

Su nostra richiesta, concludono i Presidi, “l’Amministrazione ha precisato che i dati sulla partecipazione dei dirigenti scolastici del primo e del secondo ciclo sono del tutto in linea con quelli dello scorso anno. Questo conferma, ancora una volta, quanto l’ANP sostiene da sempre: i colleghi si distinguono – soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà – per l’altissimo senso di responsabilità e, quando devono garantire il servizio, sono pronti a farlo”.

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