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Ue, il piano di rilancio di Von der Leyen vera sfida al Covid

Ue, il piano di rilancio di Von der Leyen vera sfida al Covid

Oltre la metà dei tedeschi, infatti, è decisamente favorevole al Recovery fund proposto dalla presidente Ursula von der Leyen

K metro 0 – Bruxelles – “Dobbiamo essere onesti e ammettere che prima della pandemia il mondo era impostato su un percorso economico insostenibile. Disuguaglianze in aumento, un divario digitale in crescita e la crisi climatica creata dall’uomo. Il coronavirus non sta solo facendo luce su questo ma ha reso ancora più drammatici alcuni di questi aspetti” ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen al summit di alto livello dell’Onu rilanciando lo schema di finanziamento della Commissione per circa duemila miliardi di euro entro i prossimi due anni. Schema che pare assai gradito dalle opinioni pubbliche democratiche europee, ma non dai governi ultra-nazionalisti come quello ungherese di Orban.

Oltre la metà dei tedeschi, infatti, è decisamente favorevole al Recovery fund proposto dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per sostenere i Paesi più colpiti dalla crisi da coronavirus. Stando ad un sondaggio effettuato dall’istituto Civey per conto dello Spiegel, è oltre il 50% degli interpellati a rispondere di ritenere “decisamente giusto” il piano da 750 miliardi di euro previsto dall’Unione europea. Si limita al 25% la percentuale di coloro che rispondono “decisamente sbagliato” oppure “prevalentemente sbagliato”. Il 15% è indeciso. Come sottolinea lo Spiegel, sono soprattutto gli elettori dell’Fdp, il partito liberale, e dell’ultradestra dell’Afd ad essere contrari al programma. Nel caso di questi ultimi, l’opposizione al piano Ue arriva a circa l’85% degli interpellati.

Come annunciato due giorni fa dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la Commissione sta potenziando la proposta per il programma InvestEU e creando al suo interno un nuovo strumento di investimento strategico per rilanciare l’economia dell’Unione. Il programma InvestEU potenziato, grazie a Next Generation EU, fornirà un supporto cruciale alle imprese, dando allo stesso tempo una chiara fotografia sulle priorità politiche a medio e lungo termine dell’Unione, come il Green Deal europeo e la transizione alla digitalizzazione e una maggiore resilienza. La dotazione finanziaria per la finestra delle infrastrutture sostenibili viene raddoppiata, e ne è stata aggiunta una quinta. La finestra strategica europea per gli investimenti soddisferà le esigenze future dell’economia europea e promuoverà e garantirà l’autonomia strategica dell’UE in settori chiave.

“La crisi ha creato un immenso divario di investimenti di almeno 1,5 trilioni di euro per quest’anno e il prossimo, con il settore privato che sta affrontando il deficit più grande – ha detto Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per un’economia che lavora per le persone – InvestEU rafforzato incanalerà finanziamenti vitali per le aziende, raccogliendo investitori privati. Man mano che faremo nostri gli insegnamenti di questa crisi, ci concentreremo anche e di nuovo sul sostegno agli investimenti strategici in settori chiave, parte del nostro impegno a rafforzare l’autonomia e la resilienza dell’UE. Ciò renderà la nostra economia più in grado di resistere a shock futuri”.

“La pandemia ha inferto un duro colpo agli investimenti in Europa, in un momento in cui le esigenze di spesa erano già elevate in vista delle transizioni ‘verde’ e digitale – ha aggiunto Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia – Stimiamo che oltre un trilione di euro debbano essere mobilitati ogni anno per sollevare le nostre economie da questa crisi e renderle idonee per il futuro. Il nuovo InvestEU che proponiamo oggi fa parte della risposta a questa sfida”. Mostra sicurezza Thierry Breton, Commissario per il mercato interno: “L’Europa uscirà più forte da questa crisi se aumenteremo la nostra capacità collettiva di prenderci cura di noi stessi e dei nostri interessi: in breve, se diventeremo più resilienti e sovrani”.

“Ecco perché, nell’ambito del nostro piano di ripresa, stiamo proponendo un nuovo strumento per mobilitare 150 miliardi di euro di investimenti in ecosistemi industriali strategici e catene del valore in tutta Europa – ha sottolineato Breton – Rafforzeremo le nostre PMI e start-up, proteggeremo le nostre aziende dalla predazione di attori non europei, sosterremo gli investimenti in tecnologie chiave e infrastrutture critiche e  aumenteremo la nostra capacità di produzione in Europa”.

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Joseph Villeroy
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