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Recovery fund: il piano dell’UE ammonterebbe a 750 miliardi

Recovery fund: il piano dell’UE ammonterebbe a 750 miliardi

K metro 0 – Bruxelles – Oggi il presidente  della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha presentato all’Europarlamento riunito in seduta plenaria la proposta per potenziare il bilancio Ue anche attraverso il nuovo Fondo per la ripresa economica. Il pacchetto di dotazione del Recovery Fund ammonterebbe a 750 miliardi di euro secondo quanto riporta

K metro 0 – Bruxelles – Oggi il presidente  della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha presentato all’Europarlamento riunito in seduta plenaria la proposta per potenziare il bilancio Ue anche attraverso il nuovo Fondo per la ripresa economica. Il pacchetto di dotazione del Recovery Fund ammonterebbe a 750 miliardi di euro secondo quanto riporta la Dpa in un’anticipazione. Stando all’agenzia tedesca, 500 miliardi sarebbero versati come aiuti, 250 miliardi come prestiti. l piano della Commissione va dunque incontro alle richieste di Francia e Germania, che avevano proposto un fondo da 500 miliardi composto interamente da aiuti.

Ursula von der Leyen ha cercato di andare incontro alle esigenze di tutti: chi chiedeva sovvenzioni a fondo perduto e chi vuol concedere aiuti solo in cambio di riforme. I fondi potranno cominciare ad arrivare alle capitali solo dopo un accordo definitivo al Consiglio europeo. Come anticipato dalla Von der Leyen stessa mesi fa, il Recovery plan userà il prossimo bilancio Ue come base.

Bruxelles intende distribuire i fondi attraverso tre canali: il principale è il Recovery and resilience instrument, che darà soprattutto sovvenzioni, e poi prestiti, ai Paesi più colpiti dalla crisi. Ogni Paese potrà richiedere il suo sostegno, se lo vorrà, preparando un piano di investimenti e riforme che segua le raccomandazioni Ue pubblicate a maggio, da sottoporre a Bruxelles per l’approvazione. Gli altri fondi verranno poi distribuiti attraverso il programma ‘InvestEU’ che punta agli investimenti strategici, e su uno strumento per la ricapitalizzazione delle imprese (Solvency) entrate in difficoltà con la crisi Covid, che farà arrivare fondi attraverso le banche di promozione nazionale.

Il Fondo per la ripresa, svela la presidente Ursula Von der Leyen, avrà una ‘potenza di fuoco’ di 750 miliardi di euro che saranno raccolti dalla Commissione sui mercati, 500 dei quali saranno di stanziamenti per gli stati membri e 250 di prestiti. L’Italia, secondo un documento interno della Commissione, farebbe la parte del leone, e otterrebbe circa 172 miliardi, con stanziamenti per 81,8 miliardi e prestiti per 90,9 miliardi. Lo strumento sarà inserito all’interno di un Bilancio 2021-27 che secondo la Commissione deve essere di 1.100 miliardi: la risposta europea alla crisi scatenata dal Covid-19, se la proposta sarà approvata, arriverà complessivamente a 2.400 miliardi, considerando anche i 540 miliardi mobilitati per il Mes, il fondo Sure e le garanzie della Bei. “Nessuno può farcela da solo”, dice von der Leyen chiedendo unità ai 27 per una risposta comune, le economie degli Stati membri “dipendono le une dalle altre”, “non investire oggi, significa pagarne i costi domani”. Di “svolta storica” parla il commissario Ue Paolo Gentiloni. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel spinge le capitali per un accordo entro l’estate, ma la proposta dovrà passare al vaglio dei paesi membri all’unanimità e la partita politica si annuncia complessa. La proposta della Commissione infatti raccoglie il plauso dell’Italia e il favore dei paesi più colpiti dallo shock della crisi, ma l’Olanda si mette già di traverso e fa sapere a stretto giro che i giochi non sono ancora fatti. Tutt’altro. La proposta della Commissione, migliorativa rispetto al piano franco-tedesco che chiedeva 500 miliardi di sovvenzioni, prevede di aumentare temporaneamente’ al 2% il tetto delle entrate del bilancio e chiede che ciò avvenga in “modo equo e condiviso”.

Austria, Danimarca, Svezia e Olanda si oppongono ai trasferimenti a fondo perduto, chiedono solo prestiti vincolati ad austerità e a un duro piano di riforme più vicino a quello greco. I paesi dell’Est, meno colpiti dalla crisi, chiedono di poter comunque accedere ai fondi. Il negoziato tra capi di Stato e di governo porterà al summit fissato per il 18 giugno, che vista la complessità del dossier dovrebbe tenersi con la presenza fisica dei leader a Bruxelles, la prima volta da quando è scoppiata la pandemia del Covid-19.

Intanto la prima reazione dei mercati alle anticipazioni del piano è positiva: lo spread tra BTp e Bund si riduce, il rendimento sui titoli decennali italiani scende all’1,47%, e le Borse accelerano.

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