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Taiwan tende la mano a Hong Kong dopo le proteste anti-Cina

Taiwan tende la mano a Hong Kong dopo le proteste anti-Cina

K metro 0 – Hong Kong – Taiwan ha deciso di fornire la “necessaria assistenza” agli abitanti di Hong Kong, in risposta alla decisione del governo cinese di imporre una nuova legge sulla sicurezza per contenere il dissenso nella ex colonia britannica. A dichiaralo è stato il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, commentando le nuove

K metro 0 – Hong Kong – Taiwan ha deciso di fornire la “necessaria assistenza” agli abitanti di Hong Kong, in risposta alla decisione del governo cinese di imporre una nuova legge sulla sicurezza per contenere il dissenso nella ex colonia britannica.

A dichiaralo è stato il presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, commentando le nuove proteste suscitate ad Hong Kong dall’iniziativa di Pechino. Già dallo scorso anno, Taiwan ha offerto rifugio a un crescente numero di attivisti pro-democrazia di Hong Kong, intenzionati a sottrarsi all’arresto delle autorità dopo le violente proteste anti-governative verificatesi per mesi nella regione speciale. Nella giornata di ieri la polizia di Hong Kong è ricorsa a lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere migliaia di persone scese in strada per manifestare contro i piani del governo cinese per la nuova legge sulla sicurezza, che consentirebbe alla Cina di intervenire attivamente contro qualunque attività sovversiva o influenza esterna nella ex colonia. La presidente di Taiwan ha commentato i disordini tramite il proprio profilo Facebook, definendo la legislazione allo studio di Pechino una grave minaccia alle libertà e all’indipendenza giuridica di Hong Kong. Taiwan, ha scritto la presidente, perfezionerà e accelererà ancor più proattivamente il lavoro di sostegno teso a garantire l’assistenza necessaria alla popolazione di Hong Kong.

Inoltre ha aggiunto: “la comunità internazionale sta attivamente aiutando il popolo di Hong Kong, riferendosi a un rimprovero da parte di governi stranieri, tra cui senatori statunitensi e legislatori britannici”.

Il leader del principale partito di opposizione di Taiwan, tuttavia, ha accusato il governo Tsai di non aver intrapreso azioni significative. Numerose figure a favore della democrazia in fuga da Hong Kong hanno cercato rifugio a Taiwan e il numero di richiedenti asilo è aumentato man mano che la situazione della sicurezza nella città sta peggiorando.

Da canto suo Hong Kong ha bisogno di una nuova controversa legge sulla sicurezza per combattere il crescente terrorismo, ha riferito il capo della sicurezza del territorio. Gli oppositori affermano che si tratta di un tentativo diretto di limitare le libertà e il silenzio dei critici.

In una dichiarazione di oggi, il segretario alla sicurezza John Lee ha affermato che nell’ultimo anno la violenza a Hong Kong si è intensificata, con molti casi che hanno coinvolto esplosivi e armi da fuoco. Ha aggiunto anche: “Il terrorismo sta crescendo in città e le attività che danneggiano la sicurezza nazionale, come l’indipendenza di Hong Kong diventano più dilaganti. Gli scontri di domenica hanno mostrato la necessità e l’urgenza della decisione di essere deliberati dall’NPC e che la legge assicurerebbe la prosperità e stabilità a lungo termine di Hong Kong. Anche il commissario di polizia Chris Tang ha accolto con favore il disegno di legge, affermando che le armi e gli esplosivi sequestrati dai manifestanti hanno mostrato che Hong Kong è a rischio per la sicurezza nazionale e che è necessario adottare misure efficaci per prevenire il peggioramento della situazione.

Intanto i media cinesi hanno sequestrato un video dei manifestanti della HK che picchiavano un avvocato. L’assalto è avvenuto domenica durante una manifestazione contro la legge sulla sicurezza proposta da Pechino. Il video mostrava un uomo con il sangue sul viso che si arrampicava per sfuggire a una mezza dozzina di manifestanti che lo stavano prendendo a calci e colpendo con gli ombrelli. I media locali hanno detto che l’uomo aveva litigato con i manifestanti mentre creavano blocchi stradali. Hu Xijin, caporedattore del tabloid nazionalista Global Times, ha pubblicato il video dell’assalto di domenica su Twitter, una piattaforma vietata nella Cina continentale.

Nel frattempo, a livello europeo. “Ogni risposta alle possibili azioni della Cina contro o a Hong Kong verrà discussa e decisa dagli Stati membri dell’Ue”, ha spiegato il portavoce della Commissione Peter Stano. “I ministri degli Esteri dovrebbero discutere gli ultimi sviluppi durante il loro incontro” di venerdì, ha aggiunto. Ma, come riporta l’agenzia cinese Xinhua, “in base alla bozza da votare giovedì, il testo approvato sarà subito efficace con l’inserimento nell’Allegato 3 della Basic Law, senza un voto del Parlamento locale. Pechino potrà così aprire e operare nella città con uffici di intelligence”. In pratica Bruxelles ha scelto di discuterne a cose fatte.

Gli attivisti vedono la proposta di legge sulla sicurezza come una mossa da parte di Pechino per porre fine alla libertà di parola. Di particolare preoccupazione è una disposizione che consente agli agenti di sicurezza cinesi di operare ad Hong Kong, temendo che potrebbe innescare un giro di vite nei confronti di coloro che esprimono dissenso contro i sovrani comunisti della terraferma.

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