fbpx

Il diritto romano, ponte tra l’Occidente e la Cina post-maoista

Il diritto romano, ponte tra l’Occidente e la Cina post-maoista

K metro 0 – Roma – Nell’obiettivo di promuovere una crescita economica mai disgiunta da quella morale e civile, il nuovo corso inaugurato 40 anni or sono nell’ex Celeste Impero, ha rilanciato la centralità della famiglia e la valorizzazione del ruolo femminile, la mutua assistenza intergenerazionale tra giovani ed anziani A far data dal 1979,

K metro 0 – Roma – Nell’obiettivo di promuovere una crescita economica mai disgiunta da quella morale e civile, il nuovo corso inaugurato 40 anni or sono nell’ex Celeste Impero, ha rilanciato la centralità della famiglia e la valorizzazione del ruolo femminile, la mutua assistenza intergenerazionale tra giovani ed anziani

A far data dal 1979, nel post–maoismo fu posto il problema dell’edificazione di un sistema giuridico tecnicamente coerente, nella qual ottica riprese vigore la ricerca e l’insegnamento del diritto romano giustinianeo, come inizio di una serie di riforme ad ampio raggio che hanno operato fino ad oggi, coinvolgendo tutte le branche del diritto.

Vero è che nel procedimento in parola, nel momento in cui dalle aule universitarie i principi romanistici – attualizzati ed adattati alla sensibilità del popolo cinese – possono tradursi in norme vigenti, è realistico prevedere delle svolte di straordinario rilievo, sulla strada della protezione e della dignità della Persona dalle ingerenze dello Stato, non più marxisticamente considerato come “fine”, bensì come “mezzo”, necessario all’affermazione dei diritti dei singoli cittadini, alla cui realizzazione lo Stato medesimo è vincolato. Nel 1998 alcuni studenti cinesi dopo una severa selezione furono ammessi a studiare alla Sapienza, imparando in quattro anni l’italiano, il latino, il diritto romano ed infine elaborando le tesi di dottorato.

L’approntamento del Codice civile cinese, cui essi concorsero anche sotto la guida di professori Diliberto e Schipani, fu un lavoro ciclopico, spaziando dalla proprietà privata alle successioni ereditarie, dall’usufrutto, alla compravendita. L’Italia, universalmente nota come “Culla del diritto”, si è trovata così ad essere la “Madre del diritto privato cinese”, e quindi ponte tra la cultura dell’Occidente e quella dell’Oriente, come Nazione storicamente legata da vincoli di amicizia e di interscambio culturale, che non ha pari in alcuna altra parte del mondo. La Cina contemporanea, nella cornice dirigistica di un Partito tuttora capillarmente presente ed organizzato, sta gradualmente recependo anche i principi dello Stato di diritto, il quale comporta l’autonomia della Magistratura dalla politica, onde applicare imparzialmente la Legge e sradicare la piaga della corruzione – ben tristemente presente anche nel mondo occidentale- severamente combattuta dal presidente Xi Jinping.

Ivi la libertà economica ha già fatto da battistrada a quella civile, politica e religiosa, e non solo: lo sviluppo economico ha comportato altresì la capillarità dell’assistenza sanitaria, la diffusione del ceto medio, l’incremento dell’urbanizzazione, l’allungamento delle prospettive di vita ed il crollo della mortalità infantile, la crescita dell’istruzione.

Quest’ultima è sempre più valorizzata come linguaggio per la mutua comprensione tra i Popoli, per l’equilibrio e la cooperazione internazionale, nonché come fattore essenziale per la crescita economica, gli scambi e la perequazione sociale.

A fronte dei rapidi cambiamenti tuttora in corso nell’ex Celeste Impero, con un sistema economico in prodigiosa crescita, la popolazione cinese si trova protesa alla ricerca di motivazioni etiche al proprio agire, recuperando antiche tradizioni, Fedi religiose e Sistemi filosofici travolti dalla furia del comunismo maoista.

Xi Jinping parlando all’Unesco il 27 marzo 2014 disse: «Nel corso degli ultimi 2000 anni le religioni come il Buddismo, l’Islam e il Cristianesimo sono state introdotte in Cina, nutrendo la musica, la pittura e la letteratura nel Paese […] Chi potrebbe tollerare lo stesso tono suonato in continuazione da un solo strumento?».

Da qui le sue conclusioni: «Oggi noi viviamo in un mondo con differenti culture, gruppi etnici, colore della pelle, religioni e sistemi sociali e tutti i popoli sulla faccia della terra sono divenuti membri di una comunità intimamente unita e con un destino condiviso».

Nell’obiettivo di promuovere una crescita economica mai disgiunta da quella morale e civile, la svolta politica ha rilanciato la centralità della famiglia e la valorizzazione del ruolo femminile, la mutua assistenza intergenerazionale tra giovani ed anziani.

L’Italia, depositaria del più grande patrimonio culturale storico, giuridico, artistico e letterario dell’Umanità intera, nel contesto riformista della seconda Potenza mondiale dopo gli Stati Uniti, è oggetto di una speciale, intensa ammirazione da parte di quello che riteniamo di poter motivatamente appellare come “Nuovo Mondo del terzo Millennio”:

La Cina, per l’appunto, a noi sempre più vicina ed amica, anche nella tutela giuridica in loco dell’originalità e dell’autenticità dei prodotti frutto della creatività Made in Italy.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: