K metro 0 – Jobsnews – Roma – Il presidente della Repubblica non poteva essere più chiaro. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale contro l’omofobia, Sergio Mattarella, non usa giri di parole: “Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la
K metro 0 – Jobsnews – Roma – Il presidente della Repubblica non poteva essere più chiaro. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale contro l’omofobia, Sergio Mattarella, non usa giri di parole: “Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale”. Il monito è anche alle istituzioni, quando dice che “è compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive”. L’appello arriva forte e chiaro anche a Palazzo Chigi, dove il premier, Giuseppe Conte, si fa trovare pronto: “Le discriminazioni sono contrarie alla Costituzione, perché calpestano il valore fondamentale della dignità della persona e il principio di uguaglianza e si alimentano di pregiudizi che celano arretratezza culturale”. Per questo, il capo del governo rivolge l’invito “a tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l’omofobia, che punti anche a una robusta azione di formazione culturale”. Perché “la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale”.
Il primo partito a rispondere ‘presente’ è il Movimento 5 Stelle. “Se si vuole finalmente realizzarne una seria e compiere quel passo in avanti nell’evoluzione culturale e sociale che il nostro Paese attende da tempo, il M5S c’è”, fa sapere pubblicamente il capo politico, Vito Crimi. Ma il coro di sì pentastellati è quasi unanime: dai ministri Federico D’Incà e Nunzia Catalfo, alla presidente della commissione Giustizia della Camera, Francesca Businarolo, alla vice ministra dell’Economia, Laura Castelli, fino al presidente della Camera, Roberto Fico. Una mano tesa verso i compagni di coalizione del Pd e di Leu, ma anche di Italia viva, il cui leader, Matteo Renzi, ha nel curriculum da premier la legge sulle Unioni civili. Infatti, dai dem arriva la risposta di Graziano Delrio, che invita a riprendere in Parlamento i progetti di legge contro l’omotransfobia. Non si pronuncia direttamente il segretario, Nicola Zingaretti, ma il suo messaggio affidato ai social è chiarissimo: “Ora è tempo di costruire insieme un mondo migliore. Senza odio, violenza e omofobia”. L’appello di Conte è rivolto anche alle opposizioni, ma il leader della Lega, Matteo Salvini, non dà segnali di convergenza: “Ognuno abbia il diritto di amare chi vuole, senza discriminazioni in strada, a scuola, sul lavoro, ovunque. L’unico tema su cui non cambierò mai idea riguarda i bambini: adozioni gay e uteri in affitto”.
L’unica apertura è dalla forzista Mara Carfagna. L’ex ministra delle Pari opportunità chiede di votare la sua proposta di legge per rendere la discriminazione un’aggravante. Soprattutto alla sua area: “Un centrodestra liberale, moderno ed europeo non può lasciare la difesa delle libertà personali solo alla sinistra”.
di Pino Salerno