K metro 0 – Washington – Sono più di 3,45 milioni le persone contagiate dal coronavirus nel mondo, le vittime più di 244 mila, mentre gli Usa riaccendono la polemica con la Cina. Secondo il segretario di Stato Pompeo, ci sono “prove enormi” che il virus sia nato in laboratorio a Wuahn, mentre Pechino sempre
K metro 0 – Washington – Sono più di 3,45 milioni le persone contagiate dal coronavirus nel mondo, le vittime più di 244 mila, mentre gli Usa riaccendono la polemica con la Cina. Secondo il segretario di Stato Pompeo, ci sono “prove enormi” che il virus sia nato in laboratorio a Wuahn, mentre Pechino sempre secondo Pompeo, ha fatto di tutto per tenere il virus nascosto.
Dirigenti statunitensi ritengono che la Cina abbia coperto la dimensione dell’epidemia di coronavirus – e quanto la malattia sia contagiosa – per fare scorta di forniture mediche necessarie per reagire, cosi mostrano i documenti dell’intelligence.
I leader cinesi “hanno intenzionalmente nascosto la gravità” della pandemia al mondo all’inizio di gennaio, secondo un rapporto dell’intelligence di quattro pagine, del Dipartimento di sicurezza nazionale, datato 1° maggio, la cui copia è arrivata in visione all’Associated Press. La rivelazione giunge quando l’amministrazione Trump ha intensificato le sue critiche alla Cina, con il segretario di Stato Mike Pompeo, che ha dichiarato domenica che la Cina è responsabile della diffusione della malattia e deve essere ritenuta responsabile.
Parlando domenica su “This Week” della ABC, il segretario di Stato Pompeo ha affermato di non avere motivo di credere che il virus sia stato deliberatamente diffuso. Ma ha aggiunto: “Queste non sono le prime volte in cui abbiamo avuto un mondo esposto ai virus a causa di guasti in un laboratorio cinese”, ha detto Pompeo. “E così, mentre la comunità dell’intelligence continua a fare il suo lavoro, dovrebbero continuare a farlo, e verificare in modo che siamo certi, posso dirti che ci sono una quantità significativa di prove che provengono da quel laboratorio di Wuhan. ”
Il documento non classificato ma contrassegnato “solo per uso ufficiale” riporta l’Ap l’analisi afferma che, mentre si minimizzava la gravità del coronavirus, la Cina ha aumentato le importazioni e diminuito le esportazioni di forniture mediche. Ha tentato di nascondere questo, “negando che esistessero restrizioni all’esportazione e offuscando e ritardando la fornitura dei suoi dati commerciali”, afferma l’analisi.
Il rapporto dichiara inoltre che la Cina ha tenuto il passo, informando l’Organizzazione mondiale della sanità che il coronavirus “era un contagio” per gran parte di gennaio, in modo da poter ordinare forniture mediche dall’estero – e che le sue importazioni di maschere per il viso, camici chirurgici e guanti sono aumentate drasticamente.
Tali conclusioni si basano sulla probabilità del 95% che i cambiamenti della Cina, nelle importazioni e nel comportamento delle esportazioni, non rientrassero nell’intervallo normale, secondo il rapporto.
Parlando domenica sul “Sunday Morning Futures” di Fox News Channel, il senatore Ted Cruz, R-Texas, ha fatto eco a quel sentimento, dicendo che crede che la Cina “sia la minaccia geopolitica più significativa per gli Stati Uniti per il prossimo secolo”.