K metro 0 – Parigi – Un primo maggio triste per milioni di lavoratori in tutto il mondo, visto le misure restrittive sugli spostamenti e sulle celebrazioni per la Festa del Lavoro. Quest’anno sono state organizzate iniziative sindacali unicamente online. Infatti, I sindacati in tutta l’Europa hanno incoraggiato altre forme di mobilitazione come conferenze e
K metro 0 – Parigi – Un primo maggio triste per milioni di lavoratori in tutto il mondo, visto le misure restrittive sugli spostamenti e sulle celebrazioni per la Festa del Lavoro. Quest’anno sono state organizzate iniziative sindacali unicamente online. Infatti, I sindacati in tutta l’Europa hanno incoraggiato altre forme di mobilitazione come conferenze e concerti in rete o la pubblicazione di foto di protesta sulle reti social.
Insomma, la Festa dei Lavoratori, intrappolati in casa – in difficoltà o senza lavoro o preoccupati di non avere abbastanza protezioni contro il virus, mentre i leader mondiali cercano di salvare le loro economie con aperture graduali, senza provocare una ripresa della pandemia che ha ucciso oltre 230.000 persone in tutto il pianeta.
Ma nonostante il confinamento, sono state comunque numerose le iniziative di dissenso in Europa. Infatti, le tradizionali marce del lavoro del Primo Maggio, proibite da misure rigide e i limiti alle riunioni pubbliche, non ha fermato alcuni manifestanti e attivisti che hanno tentato di organizzare eventi non autorizzati. Altri hanno pianificato scioperi e i parigini hanno cantato dai balconi per difendere le loro cause: maschere sul posto di lavoro, assicurazione sanitaria e più aiuti del governo per i disoccupati.
La malinconica Giornata Internazionale dei Lavoratori è iniziata con l’appello di Papa Francesco nell’omelia di oggi: “La dignità del lavoro è tanto calpestata”. – Ha ricordato – “Anche oggi ci sono tanti schiavi che non sono liberi ma costretti a lavorare per sopravvivere, niente di più”. Ci sono “lavori forzati, ingiusti, malpagati” e sono “tanti nel mondo”. Il pontefice ha sottolineato che questo succede anche qui da noi. “Con ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora si calpesta la dignità umana”, dell’intera umanità.
Intanto in Grecia il blocco, ordinato dal governo a seguito della pandemia, non ha potuto fermare alcuni manifestanti che si sono allineati a 2 metri di distanza in file ordinate in Piazza Syntagma ad Atene.Il sindacato PAME, ha comunque organizzato una manifestazione davanti al parlamento, molto disciplinata e accompagnata dalla canzone dei partigiani “Bella Ciao”.
Gli organizzatori in maschera e guanti hanno usato metri a nastro e grandi quadrati colorati per stabilire le posizioni esatte per ciascun manifestante. I rider greci, che effettuano consegne, hanno organizzato una protesta motorizzata, guidando attraverso la Capitale, mentre la polizia era fuori in forza per garantire che i residenti non uscissero dalle città verso la campagna, un’altra tradizione del Primo Maggio.
Nel frattempo, in Spagna, un enorme ospedale da campo, che simboleggiava la disperata battaglia del Paese contro il virus, ha tenuto una celebrazione formale. Dozzine di operatori sanitari hanno gridato “Sanità pubblica!” e “We Want Tests!”. Quasi 40.000 operatori sanitari spagnoli hanno contratto il virus, in parte a causa della scarsità di test e indumenti protettivi che hanno costretto molti medici e infermieri a confezionare abiti con sacchetti della spazzatura e altri prodotti di uso quotidiano, riporta Associated Press.
In Russia, il Primo Maggio è una ricorrenza molto sentita, ma con le misure restrittive è la prima volta che Mosca non terrà manifestazioni nella storica Piazza Rossa.
E, nel complesso, la prudenza e le celebrazioni alternative sono state la regola della giornata di oggi, come in Finlandia dove la Festa del Lavoro coincide con la festa popolare di Vappu, che coincide con l’arrivo della primavera, il 30 aprile e il primo maggio. Helsinki ha vietato riunioni di più di dieci persone. I finlandesi, come i danesi, si sono connessi ad eventi speciali online con lo slogan come “Più forti insieme, ma ognuno per conto suo”.
In Turchia, polizia e manifestanti che indossavano maschere, si sono affrontati a Istanbul, e 15 persone sono state arrestate per aver sfidato le regole di confinamento.
Nella Repubblica Ceca, la gente ha suonato il clacson, ha suonato la batteria o ha gridato a mezzogiorno in una speciale “protesta rumorosa” sulla gestione della crisi da parte del governo.
In Francia, Presidente Emmanuel Macron ha riassunto il sentimento generale: “Questo Primo maggio 2020 non ha eguali”. In Francia non ci sono state dimostrazioni, a causa delle misure adottate per impedire la diffusione del nuovo coronavirus.
Alcuni residenti di Parigi hanno sfidato le regole del confinamento in casa per sostenere proteste non autorizzate, altri hanno organizzato una protesta musicale di mezzogiorno contro la gestione della pandemia del presidente francese Emmanuel Macron, cantando da balconi e finestre.
In Germania, sono stati dispiegati 5000 agenti di polizia solo a Berlino – per far rispettare il divieto di manifestare in gruppi di più di 20 persone, in un primo maggio di cortei in strada con il clou a Berlino dove migliaia di manifestanti si sono riversati nelle strade con notizie di incidenti isolati tra giovani e polizia.
In Italia Il Covid-19 non ha fermato il concerto del Primo Maggio. Tanti gli artisti che con le loro voci e le loro performance live si sono alternati per realizzare in televisione un grande evento collettivo. “Abbiamo voluto dare un segno di forza e di speranza: se il Primo Maggio non si può fare in piazza, lo si farà ugualmente, nel rispetto delle regole per il contenimento del contagio, ricorrendo a tutti gli strumenti della tecnologia”, ha spiegato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale aggiunto UIL. “Quest’anno non sarà una festa, non può esserlo, ma il lavoro va celebrato sempre, anche e forse soprattutto nei momenti di difficoltà e nelle tragedie. Perché i lavoratori sono stati eroici protagonisti di questa fase e perché è solo grazie al lavoro se riusciremo a tornare alla “normalità”, ha concluso.
Mai come in quest’anno devastato dalla pandemia è emersa la centralità del lavoro. Sia nella salvaguardia e nella conduzione della nostra vita, sia nell’imprescindibile – e rispettoso – rapporto con la natura che ci circonda. A maggior ragione, perciò, non possiamo non rendere onore a tutte e a tutti coloro che lavorano, e che nell’emergenza debbono essere messi in condizioni di sicurezza, con la garanzia dell’occupazione e di retribuzioni adeguate.