K metro 0 – New York – L’agenzia del Lavoro delle Nazioni Unite lancia un allarme: “metà della forza lavoro globale rischia di non avere più mezzi per vivere a causa della pandemia. Quasi la metà, l’1,6 miliardi di persone, è in pericolo immediato di veder distrutti i propri mezzi di sussistenza a causa dell’impatto
K metro 0 – New York – L’agenzia del Lavoro delle Nazioni Unite lancia un allarme: “metà della forza lavoro globale rischia di non avere più mezzi per vivere a causa della pandemia. Quasi la metà, l’1,6 miliardi di persone, è in pericolo immediato di veder distrutti i propri mezzi di sussistenza a causa dell’impatto economico di Covid-19”. Questo il messaggio dell’Organizzazione internazionale del lavoro, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani in tutto ciò che riguarda il lavoro. Senza un reddito alternativo, questi lavoratori e le loro famiglie non avrebbero mezzi per sopravvivere. Le ore lavorate risultano inferiori del 10,5% rispetto a prima dell’inizio della crisi.
Su una popolazione lavorativa globale composta da 3,3 miliardi di lavoratori, circa 2 miliardi lavorano nell’economia informale, spesso con contratti a breve termine o lavoro autonomo, e hanno subito un crollo del 60% dei loro salari nel primo mese di crisi. La relazione afferma inoltre che più di 400 milioni di imprese sono ad alto rischio: si tratta di industrie che sono state particolarmente esposte all’impatto della crisi sanitaria: i commerci al dettaglio e all’ingrosso, la produzione, il settore alberghiero e i servizi alimentari.
Per questo L’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) chiede misure urgenti a sostegno dei lavoratori e delle imprese, in particolare per quelle più piccole. Sottolinea la necessità di attuare politiche occupazionali più forti e sistemi di protezione sociale. Il direttore generale dell’OIL Guy Ryder ha dichiarato: “Per milioni di lavoratori, nessun reddito significa niente cibo, nessuna sicurezza e nessun futuro. Milioni di aziende in tutto il mondo respirano a malapena. Se non li aiutiamo ora, semplicemente scompariranno”.