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Gli aeroporti d’Europa: rischio perdita volume di affari

Gli aeroporti d’Europa: rischio perdita volume di affari

K metro 0 – Londra – Mentre l’attenzione nei paesi europei, dopo la fase più difficile dell’emergenza legata al COVID 19, è focalizzata su come procedere per attuare la cosiddetta “fase 2”, rimane il drastico calo del traffico aereo e di conseguenza la ricaduta a livello occupazionale negli aeroporti e in tutto l’indotto, tant’è, avvertono

K metro 0 – Londra – Mentre l’attenzione nei paesi europei, dopo la fase più difficile dell’emergenza legata al COVID 19, è focalizzata su come procedere per attuare la cosiddetta “fase 2”, rimane il drastico calo del traffico aereo e di conseguenza la ricaduta a livello occupazionale negli aeroporti e in tutto l’indotto, tant’è, avvertono gli esperti, che alcuni aeroporti sono “a rischio” chiusura a causa della perdita di volume di affari, anche se alcune direzioni aeroportuali hanno affermato che i voli cargo sono in funzione e gli azionisti sono stati favorevoli a lavorare, riducendo i costi.

Come riportato dalla BBC, ad esempio, 9 voli su 10 sono stati messi a terra da quando la Gran Bretagna è in lockdown, come segnalato dal sito web di monitoraggio dei voli Flightradar24, la scorsa settimana si sono registrati solamente 711 voli dai 10 maggiori aeroporti del paese, rispetto ai 7.865 della settimana fino al blocco del Regno Unito. L’aeroporto londinese di Heathrow vedrebbe normalmente una media di 1.400 decolli e atterraggi al giorno, mentre invece, nella settimana precedente al blocco dell’isola, sono stati registrati 2.432 voli in partenza dall’aeroporto di Flightradar24 è la scorsa settimana erano solo 464, difatti la sala partenze del Terminal 5 di Heathrow è quasi vuota. Dalla direzione dell’aeroporto di Birmingham, invece fanno sapere che il traffico è diminuito del 90%, dichiarando che “L’aeroporto di Birmingham rimane aperto a supportare tutte le compagnie aeree che devono effettuare controlli di manutenzione degli aeromobili, voli di emergenza e merci e continueremo a rimanere aperti per tutte le compagnie aeree che devono utilizzare Birmingham come punto di arrivo o di partenza”, inoltre “stiamo seguendo i consigli del governo in merito al distanziamento sociale per salvaguardare i nostri dipendenti e clienti”. Un portavoce del Manchester Airports Group, che ha in gestione gli aeroporti di Manchester, Stansted e East Midlands, ha riferito che “Ogni aeroporto nel Regno Unito ha registrato una riduzione imprevista, rapida e significativa del numero di passeggeri. MAG ha già agito rapidamente per proteggere i posti di lavoro e garantire il suo futuro a lungo termine, tagliando i costi in tutto il gruppo. MAG affronta questa crisi in una posizione finanziaria forte e prudente, con azionisti di sostegno.” Anche l’aeroporto di Newcastle come riporta la BBC nel suo rapporto sulla situazione fa i conti con la pandemia, infatti ha orari di apertura limitati e attualmente offre un volo commerciale al giorno, quattro giorni alla settimana, che collega Newcastle e Amsterdam, oltre a voli militari, merci e medici una tantum. Fanno sapere dalla direzione aeroportuale che “Accogliamo con favore le misure adottate finora dal governo per sostenere le imprese in questo momento difficile, ma speriamo che ci sia ulteriore aiuto fornito”, ha detto un portavoce.

I voli RYANAIR e easyJet dal Regno Unito verso gli aeroporti della Costa del Sol e Costa Blanca in Spagna potrebbero riprendere presto nell’ambito dei piani elaborati dall’operatore aeroportuale Aena. Nonostante non vi sia stata alcuna indicazione da parte del governo spagnolo su quando gli aeroporti riapriranno completamente, Aena afferma di voler essere pronta a ripristinare gli orari normali il prima possibile, riportano i media spagnoli.

Intanto, la Germania chiede l’obbligo per i passeggeri di indossare le maschere protettive, “almeno in una fase di ripresa”. È quanto si afferma in un documento redatto dalle compagnie aeree e dagli operatori degli aeroporti del paese, che il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” afferma di aver visionato. In particolare, nel testo si legge: “Al momento dell’imbarco, sull’aereo per la durata del volo e durante lo sbarco, assicurarsi che ogni passeggero porti una maschera protettiva”. I provvedimenti potrebbero essere “inizialmente in vigore per un periodo di sei settimane”.

Spostandoci in Svizzera, ecco il caso dell’aeroporto di Zurigo che ad oggi si è ritrovato con un volume di traffico paragonabile a quello di 70 anni fa. Infatti al momento si registrano circa dieci voli quotidiani, a fronte dei circa 700 in tempi normali, come ha riferito all’emittente radiofonica SRF Stephan Widrig, presidente della direzione di Flughafen Zürich, società che gestisce lo scalo. I movimenti sono crollati del 95% e sono in linea con quelli che avvenivano all’inizio degli anni 50. Il presidente Widrig non si aspetta un rapido ritorno alla normalità. Anche dopo la ripresa delle regolari operazioni aeroportuali, infatti, ci vorrà diverso tempo prima che i viaggi internazionali tornino ai livelli di prima. Il calo dei ricavi lascerà un segno profondo sulle compagnie aeree ed ha espresso il suo sostegno all’impegno della Confederazione nei confronti di Swiss. “L’arresto totale dell’attività per diversi mesi è uno stato di cose che nessuna compagnia aerea avrebbe potuto prevedere”.

L’aeroporto di Amsterdam Schiphol ha annunciato lunedì che sta ritardando i suoi piani di espansione. Il suo nuovo terminal, che dovrebbe essere operativo nel 2023, dovrà attendere che la data di assegnazione, originariamente fissata per giugno di quest’anno, venga rinviata a tempo indeterminato. Il nuovo terminal avrebbe garantito all’aeroporto la capacità di 14 milioni di passeggeri aggiuntivi ogni anno.

In Francia fanno discutere le immagini diffuse da LCI, che ritraggono un volo Parigi-Nizza completo, dove a bordo sembra un giorno qualunque: i passeggeri si stringono nell’esiguo corridoio centrale per riporre le valige nelle cappelliere e poi si siedono l’uno accanto all’altro. La cosa che ha scatenato le polemiche da parte dei sindacati sono state girate non un giorno qualunque, ma sabato scorso, in piena emergenza COVID 19.

A marzo, 10.888 voli sono stati effettuati all’aeroporto di Bruxelles, il 40% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dati riportati da batc.be, un sito Web di informazioni sul traffico aereo sviluppato da Aeroporto di Bruxelles e Skeyes. Includono tutti i collegamenti aeroportuali, sia linee passeggeri regolari, rimpatri e voli cargo. E il servizio di trasporto aeroportuale è attualmente operativo a pieno regime.

Alla luce di quanto sopra riportato si evince come la pandemia da COVID 19 abbia causato ricadute anche sul traffico aeroportuale, e fanno riflettere soprattutto le parole che arrivano da Zurigo, ovvero dove sembra di essere tornati a 70 anni fa. Il traffico aeroportuale e tutto il suo indotto, con migliaia di posti di lavoro e di aziende coinvolte che rischiano di lasciare  personale e passeggeri a terra.

Redazione con Diana Tasini

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