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COVID 19: in Australia spiagge riaperte, lockdown prosegue

COVID 19: in Australia spiagge riaperte, lockdown prosegue

K metro 0 – Sidney – Mentre diversi paesi europei sono messi alla prova, dopo la fase più critica dell’emergenza legata al COVID 19, su come gestire la cosiddetta “fase 2”, con le restrizioni che inizieranno a diminuire in diversi stati, l’Australia sta affrontando questo momento fondamentale per un rilancio a livello economico e sociale.

K metro 0 – Sidney – Mentre diversi paesi europei sono messi alla prova, dopo la fase più critica dell’emergenza legata al COVID 19, su come gestire la cosiddetta “fase 2”, con le restrizioni che inizieranno a diminuire in diversi stati, l’Australia sta affrontando questo momento fondamentale per un rilancio a livello economico e sociale.

La buona notizia che arriva da oltreoceano, che lascia intravedere una ripartenza, oggi è la riapertura di alcune spiagge di Sydney, nonostante che in questo paese resti in vigore il lockdown per contrastare la diffusione della pandemia da COVID 19, con la chiusura di attività come pub, palestre, club e luoghi di culto oltre che di diversi spazi pubblici.

Nei dintorni della Capitale, il comune di Randwick City ha annunciato la riapertura di alcune spiagge, comprese Coogee, Maroubra e Clovelly, destinate però soltanto all’esercizio fisico come jogging, come riferito all’Huffington Post dal sindaco Mayor Danny, che ha spiegato come sarà necessario l’aiuto di tutti i cittadini per il rispetto delle regole, altrimenti il rischio è di dover riapplicare una chiusura.

La decisione di riaprire dopo tre settimane, ha aggiunto il sindaco, si è resa necessaria per salvaguardare “la salute mentale e fisica” dei cittadini. Restano al momento le restrizioni per altre spiagge, fra cui Bondi.

Il governo federale sta sviluppando un’app per il tracciamento delle persone colpite da Covid-19, ma il sistema, affinché risultati efficace, ha bisogno di essere installato da almeno il 40% della popolazione. Resta comunque di fatto il lockdown in Australia, sebbene si possa affermare che il paese è riuscito a tenere sotto controllo la pandemia, evitando che andasse a gravare sul sistema sanitario: ad oggi sono registrati 6.619 contagi e 71 decessi. Tra gli Stati più colpiti del Paese ci sono il Nuovo Galles del Sud e Victoria.

In un’intervista all’emittente televisiva Abc, del 19 aprile, la ministra degli esteri australiana Marise Payne ha espresso preoccupazione sulla trasparenza della Cina nella sua gestione dell’emergenza coronavirus ed ha chiesto un’indagine internazionale sull’origine del virus e la sua diffusione nel mondo, dicendosi anche scettica su come l’Oms abbia gestito la risposta globale alla pandemia, “Dobbiamo conoscere il tipo di dettagli che una indagine indipendente ci identificherebbe sulla genesi del virus, sugli approcci per affrontarlo e sull’apertura con cui le informazioni sono state condivise”, ha concluso confermando che l’Australia condivide preoccupazioni simili a quelle degli Stati Uniti.

 

di Diana Tasini

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Patrizia Grandi
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