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Coronavirus. Il mondo: tra lockdown e restrizioni sociali

Coronavirus. Il mondo: tra lockdown e restrizioni sociali

K metro 0 – Roma – Più di 2,2 milioni i contagi confermati nel mondo e almeno 157mila i morti. Sulla mappa della Johns Hopkins University le zone colpite sono purtroppo facilmente evidenziate dalle bolle rosse che coprono ormai gli Stati Uniti, Europa e Medio Oriente. Ma il resto del mondo non è immune dalla pandemia

K metro 0 – Roma – Più di 2,2 milioni i contagi confermati nel mondo e almeno 157mila i morti. Sulla mappa della Johns Hopkins University le zone colpite sono purtroppo facilmente evidenziate dalle bolle rosse che coprono ormai gli Stati Uniti, Europa e Medio Oriente.

Ma il resto del mondo non è immune dalla pandemia “Covid-19”, piuttosto, dicono gli esperti, ci sono ‘falle’ nella registrazione dei casi, perché tra l’altro non sono effettuati test sufficienti per mancanza di risorse, come nel caso dell’Africa, e perché vari governi hanno sottorappresentato i dati. Mentre In Europa, il metodo lockdown e restrizioni sociali imposti settimane fa, stanno dando risultati:  

in Spagna, il numero dei morti giornalieri torna a calare: 410 rispetto ai 565 di sabato, con un totale di oltre 20mila. Anche le infezioni rallentano, con quasi 192mila contagi, intanto Sanchez ha annunciato, che chiederà una ulteriore proroga del lockdown di 15 giorni, fino al 9 maggio. In Germania il totale dei casi confermati è di 137.439, 3.609 i nuovi casi di coronavirus qui registrati nelle ultime 24 ore. Nel Paese il grado di lockdown varia da regione a regione, risulta più stretto negli stati di Baviera e Saarland, mentre lo stato orientale della Sassonia è diventato il primo stato tedesco a rendere obbligatorio l’uso di mascherine sui trasporti pubblici e nei negozi.

A proposito dell’uso della mascherina, che ricordiamo essere obbligatoria in Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia, va segnalato che nella vicina Danimarca da lunedì 20 aprile potranno riaprire alcune attività tra cui parrucchieri, dentisti e istruttori di scuola guida. Queste attività dovranno seguire le linee guida indicate, e ogni ulteriore allentamento delle misure restrittive in futuro, dipenderà se i danesi rispetteranno le regole di allontanamento sociale.

In Gran Bretagna altre 888 persone sono morte negli ospedali, portando il totale a 15.464, mentre i contagi sono aumentati di 5.525, superando i 114mila. Nel frattempo, anche la Svezia, in controtendenza con le misure di contenimento relativamente blande, supera i 1.500 morti e 13.800 contagi e le autorità si mostrano rassicuranti. In Giappone, l’epidemia torna a far paura e con 556 nuovi casi si arriva a oltre 10.500, tre mesi dopo il primo caso. Quasi un terzo delle persone infette è a Tokyo, dove si teme che il sistema medico collassi. In India sono più di 14mila le persone risultate positive al coronavirus e si contano 480 morti dopo aver contratto l’infezione, hanno reso noto le autorità sanitarie. Un’intera base della Marina militare a Mumbai è stata messa in quarantena, dopo che 26 marinai sono risultati positivi al Covid-19. Le autorità militare hanno messo in atto un’operazione rapida per la” tracciatura dei contatti’‘, in modo da contenere il più possibile il numero dei contagi.

Gli Stati Uniti continuano a portare il peso più drammatico a livello mondiale, con 711mila contagi e 37mila morti. Ma per la prima volta dal primo aprile nello Stato di New York, epicentro dell’epidemia, i nuovi morti sono scesi sotto quota 550 (+540, il totale a 13mila) e anche il numero dei ricoverati in ospedale continua a calare. In Marocco, i cui casi accertati di covid 19, fino a sabato, erano 2685, con 137 deceduti, il governo ha deciso di prolungare ulteriormente l’emergenza sanitaria per altre 4 settimane, informa la Reuters, vale a dire fino al 20 maggio, data che coincide con la fine del mese sacro del Ramadan. Resta alto l’allarme per l’Africa: sono più di mille i morti per Covid-19, i casi registrati oltre 20mila, secondo i Centri per il controllo delle malattie. Cinquantadue dei 54 Paesi africani hanno contato dei casi e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha espresso preoccupazione per l’aumento della trasmissione a livello locale. L’Africa potrebbe essere il prossimo hotspot della pandemia: modelli dell’Imperial College di Londra ritengono che nello scenario migliore, con “intenso” distanziamento sociale, si potrebbe arrivare alla morte di 300mila persone nel 2020 per Covid-19.

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Nizar Ramadan
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