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Germania, arrivati i primi 47 minori provenienti da Atene

Germania, arrivati i primi 47 minori provenienti da Atene

K metro 0 – Berlino – Il dramma di chi fugge dalla guerra e cerca riparo in Paesi europei. È il caso di un gruppo arrivato in Germania e composto da 47 minori, non accompagnati, tra 7 e 17 anni di età. Evacuati dai campi profughi presenti in Grecia, sono già atterrati ad Hannover, in

K metro 0 – Berlino – Il dramma di chi fugge dalla guerra e cerca riparo in Paesi europei. È il caso di un gruppo arrivato in Germania e composto da 47 minori, non accompagnati, tra 7 e 17 anni di età. Evacuati dai campi profughi presenti in Grecia, sono già atterrati ad Hannover, in totale circa cinquecento minori non accompagnati andranno in Germania.

Il ministero dell’Interno tedesco ha comunicato che questi minori, tra cui quattro ragazze e diversi fratelli, sono arrivati ad Hannover su un volo proveniente da Atene. Prima di imbarcarsi, destinazione Germania, sono stati sottoposti al test per il coronavirus e, al loro arrivo rimarranno in quarantena per due settimane.

Horst Seehofer, Ministro degli interni tedesco, ha affermato che questa operazione è “il risultato di mesi di preparazione e intensi colloqui con i nostri partner europei”, aggiungendo che la speranza è quella di ricevere, in tempi brevi, da parte di altri Paesi la disponibilità ad accogliere bambini rifugiati. Questi minori arrivano dall’Afghanistan, dalla Siria e dall’Eritrea, e alcuni di loro hanno famiglie che li aspettano in Germania.

In passato le condizioni di vita nei campi profughi sulle isole greche di Lesbos, Chios, Samos, Leros e Kos, tra quello più di tutte soffrono il sovraffollamento dei centri per migranti, sono stati al centro di aspre critiche e definiti, dagli attivisti per i diritti umani, come inadatti ad ospitare bambini.

Recentemente alcune ONG che lavorano in Grecia hanno chiesto alle autorità di Atene di fornire un aiuto concreto per i minori non accompagnati, a loro avviso praticamente abbandonati dalle autorità. Le condizioni dei profughi oggi, nei giorni dell’emergenza da Coronavirus, hanno bisogno più che mai di essere affrontate, perché quello della salute è un tema globale. Ad esempio il campo di Moira, sull’isola di Lesbo è progettato  per ospitare 2800 persone e non 19mila.

Come riferito dal primo ministro greco, Kyriakos Mitsotsakis, durante l’incontro avvenuto all’Aeroporto di Atene con i bambini in partenza: “Il governo greco ha cercato di sensibilizzare altri Paesi dell’UE alla situazione difficile dei bambini piccoli, che sono fuggiti dalla guerra e dalle persecuzioni, per trovare nuove famiglie e iniziare una nuova vita. Sono contento che questo programma sia finalmente in fase di attuazione”. A questo incontro era presente anche l’ambasciatore tedesco in Grecia, Ernst Reichel.

Il premier ellenico ha ricordato, quindi, che la speranza è quella di vedere trasferiti, verso destinazioni più consone, oltre 1.500 minori nei prossimi mesi, concludendo che, “la Grecia continuerà a trattare tutti quelli che arrivano nel nostro Paese con grande sensibilità. Ma, allo stesso tempo, ha l’obbligo di custodire e proteggere i suoi confini. Abbiamo dimostrato, come Paese, che possiamo fare entrambe le cose”.

Va segnalato che questo è stato il secondo volo diretto verso un altro Paese europeo per trasferire rifugiati minori non accompagnati. Infatti il primo era diretto in Lussemburgo con 12 minori a bordo.

Infine il governo di Angela Merkel ha deciso che la Germania accoglierà fino a 500 bambini provenienti da campi profughi greci, tutto questo in sinergia con altri Paesi europei. Purtroppo, su questo accordo aleggia il cupo alone della pandemia da COVID 19, che ha bloccato molte attività e che ha scosso l’Europa (e non solo), e proprio per questo motivo bloccando il piano in diversi Paesi.

Dalle Nazioni Unite il portavoce del Segretario generale, Stephane Dujarric, ha ricordato che all’inizio del mese di aprile c’erano oltre 5.200 minori in cerca di asilo non accompagnati nel paese ellenico “che avevano urgente bisogno di soluzioni durature, tra cui la registrazione accelerata, il ricongiungimento familiare e il ricollocamento”. Un appello questo, che si spera non sia caduto nel vuoto.

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