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COVID 19, governi rotta verso la “fase 2” ma con cautela

COVID 19, governi rotta verso la “fase 2” ma con cautela

K metro 0 – Berlino – In tutti i Paesi del mondo, si sta valutando come alleggerire le restrizioni introdotte per contenere l’espandersi della pandemia da COVID 19, sulle modalità e i tempi e soprattutto per evitare ulteriori disagi ai cittadini, con la disoccupazione in aumento e poca liquidità per le famiglie. Infatti il lockdown

K metro 0 – Berlino – In tutti i Paesi del mondo, si sta valutando come alleggerire le restrizioni introdotte per contenere l’espandersi della pandemia da COVID 19, sulle modalità e i tempi e soprattutto per evitare ulteriori disagi ai cittadini, con la disoccupazione in aumento e poca liquidità per le famiglie.

Infatti il lockdown operato in molti governi per fermare la diffusione del nuovo virus, che comunque a livello planetario ha infettato fino ad oggi oltre 2,3 milioni di persone, ha sconvolto intere economie e inizia a fiaccare psicologicamente le popolazioni.

Ora “è fondamentale lavorare insieme per salvare vite e mezzi di sussistenza”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta i ministri degli esteri di 13 paesi, tra cui Canada, Brasile, Italia e Germania, che hanno chiesto a gran voce una cooperazione globale per ridurre l’impatto economico della pandemia.

Questa dichiarazione è stata condivisa – riporta l’Associated Press – anche da Gran Bretagna, Francia, Indonesia, Messico, Marocco, Perù, Corea del Sud, Singapore e Turchia, che hanno concordato, attraverso i loro rappresentanti, che i paesi si sono impegnati a “coordinare le misure in materia di sanità pubblica, viaggi, commercio, economia e finanza al fine di ridurre al minimo le interruzioni e riprendersi più forte”, questi sforzi includono il mantenimento di “collegamenti di trasporto aereo, terrestre e marittimo” per garantire il continuo flusso di merci, comprese le attrezzature e gli aiuti medici, e il ritorno a casa dei viaggiatori.

Gli Stati Uniti non hanno aderito a questa ultima intesa, e con in vista le elezioni presidenziali previste in autunno il dibattito si è infiammato, infatti il presidente Donald Trump ha esortato i sostenitori a “liberare” tre stati guidati dai governatori democratici, e su twitter ha utilizzato un tipo di retorica che alcuni hanno messo in campo per chiedere la fine del lockdown in molti paesi, che stanno pagando un dazio durissimo a livello economico. Queste proteste contro gli ordini di rimanere a casa – organizzate da piccoli gruppi governativi e dai sostenitori di Trump – sono state programmate in diverse città degli Stati Uniti.

In Europa si registra un trend positivo, a riprova che le misure per frenare l’epidemia stanno funzionando, con il tasso di nuove infezioni che rallenta. Ad esempio in Francia e Spagna hanno iniziato a smantellare alcuni ospedali da campo, mentre in Germania il numero di casi positivi è lentamente diminuito durante la scorsa settimana mentre aumentano le persone guarite.

Un caso particolare riguarda i bambini, che sono rinchiusi nelle loro case da cinque settimane, tanto che alcuni genitori spagnoli hanno chiesto al Governo di Madrid di poter fare almeno una passeggiata giornaliera. Dal canto suo il Governo ha risposto che sta studiando come allentare con cautela le misure di blocco, e presto farà uscire i bambini poiché pur essendo una delle principali fonti di trasmissione raramente si ammalano di virus. A tal proposito Fernando Simón, uno dei principali funzionari sanitari spagnoli, ha dichiarato che: “Per far uscire i bambini, dobbiamo vedere un numero sufficientemente piccolo di nuovi casi per garantire che l’epidemia non esploda di nuovo”, sostenendo che “Siamo vicini ma dobbiamo andare giorno per giorno. “

Tuttavia, anche se sotto pressione, la maggior parte dei governi e dei responsabili della sanità pubblica rimane cauta sulla cosiddetta “fase 2”, ovvero “È sbagliato, comunicare che esiste una sorta di conflitto con la salute e la sicurezza da un lato e la ripresa economica dall’altro”, ha dichiarato Domenico Arcuri all’Associated Press, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus in Italia, aggiungendo che “senza salute, il risveglio (economico) scomparirà in un battito di ciglia”.

Al momento in Italia con il decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le industrie e le attività non essenziali resteranno chiuse fino al 3 maggio. Per gli esperti è fondamentale un allentamento graduale, al fine di evitare una seconda ondata di contagi nel paese che, ricordiamo ha visto il maggior numero di morti finora in Europa, con quasi 23.000 morti e oltre 172.000 casi noti. Anche nel resto del mondo alcune nazioni che fino a poco tempo fa sembravano avere lo l’epidemia sotto controllo, tra cui ad esempio Singapore e Giappone, hanno riferito di un nuovo aumento di casi, e stanno correndo ai ripari.

Mentre i paesi fanno i conti con la “fase 2” l’OMS ha richiesto ai governi di tutto il mondo il massimo impegno e la massima cautela nella gestione di questo passaggio, che porterà ad una graduale riapertura di alcune attività e a consentire alle persone di poter avere un a maggiore mobilità, sempre nel rispetto delle regole imposte e del distanziamento sociale. Un errore in questa fase così delicata potrebbe costare un grande salto indietro nella lotta al COVID 19.

 

di Diana Tasini

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