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Covid-19: Boom di domande telematiche inoltrate all’INPS

Covid-19: Boom di domande telematiche inoltrate all’INPS

K metro 0 – Roma – Le domande telematiche inoltrate per prestazioni INPS, come previsto dal decreto Cura Italia, oggi alle ore 16 erano 4.535.278 per più di 8,8 milioni di beneficiari, suddivise nel seguente modo: 3.991.554 per indennità 600 euro; 201.316 per congedi parentali; 43.608 per bonus baby-sitting; 198.000 domande di cassa integrazione ordinaria

K metro 0 – Roma – Le domande telematiche inoltrate per prestazioni INPS, come previsto dal decreto Cura Italia, oggi alle ore 16 erano 4.535.278 per più di 8,8 milioni di beneficiari, suddivise nel seguente modo: 3.991.554 per indennità 600 euro; 201.316 per congedi parentali; 43.608 per bonus baby-sitting; 198.000 domande di cassa integrazione ordinaria per 2.896.000 beneficiari; 100.800 domande di assegno ordinario per 1.682.000 beneficiari.

Come reso noto dai vertici dell’INPS che “La regolare ricezione di un numero così imponente di domande di prestazioni (ne sono arrivate in media quasi 450mila al giorno) è frutto dello straordinario e ininterrotto impegno di tutti i lavoratori dell’Inps e in particolare dell’area informatica e del suo responsabile. Le critiche e gli attacchi strumentali e non disinteressati verso l’istituto si infrangono miseramente sulla realtà del fatto che il decreto-legge Cura Italia porta la data del 17 marzo 2020. Ma oltre agli sforzi di natura tecnologica e organizzativa l’istituto si sta impegnando per la semplificazione e la riduzione degli adempimenti a carico di cittadini e imprese. Si ricorda, uno per tutti, la semplificazione dei pagamenti diretti della cassa integrazione. L’Inps forte della sua lunga storia conferma il suo totale impegno a svolgere i compiti affidati per il bene della collettività”.

Volgendo lo sguardo ai dati italiani riguardanti il tasso di occupazione prima dell’esplosione della pandemia risulta un 58,9% mentre quello di disoccupazione al 9,7% a fronte di un aumento degli inattivi. Sempre nel mese di febbraio sono aumentati i livelli di occupazione giovanile, infatti gli occupati tra i 15 e i 24 anni sono risultati 35.000 in più rispetto a gennaio, ma il tasso di disoccupazione resta stabile al 29,6%. Dati che, come ricordato dall’Istat, si riferiscono alla fase immediatamente precedente l’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Dall’Ocse intanto non arrivano indicazioni positive rispetto al tasso di disoccupazione, che è cresciuto drasticamente nella maggior parte dei Paesi dell’area. Dai dati in possesso e che verranno diffusi prossimamente, relativi a marzo 2020, si evince un’importante contrazione dell’occupazione.

Ad esempio, a marzo, negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione (basato sui dati della settimana che si è conclusa il 14 marzo) è aumentato di 0,9 punti percentuali (al 4,4%), con un aumento più forte (dal 7,7% al 10,3%) per i giovani (persone di età tra i 16 e i 24 anni).

Nelle settimane seguenti, come fa osservare l’organizzazione internazionale, “la situazione è ulteriormente peggiorata con il numero di nuovi richiedenti di sussidi di disoccupazione che sono saliti a 6,6 milioni nella settimana terminata il 28 marzo; più di venti volte superiore rispetto alla settimana che termina il 14 marzo”.

Anche in Italia, in attesa dei dati di marzo 2020, la previsione parla di un’importante ricaduta negativa a livello occupazionale durante questa emergenza coronavirus, dopo che a febbraio i dati erano rimasti stabili. Molto lavoro per l’INPS chiamato a gestire milioni di richieste da parte dei cittadini italiani.

 

di Diana Tasini

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