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Covid-19. Italia, intesa sul pacchetto liquidità per imprese

Covid-19. Italia, intesa sul pacchetto liquidità per imprese

K metro 0 – Adnkronos – Roma – Trovata intesa sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl Cura Italia. Lo si apprende da fonti del Mef in vista della ripresa del Consiglio dei ministri

K metro 0 – Adnkronos – Roma – Trovata intesa sul pacchetto liquidità alle imprese, in grado di mobilitare risorse per oltre 750 miliardi di euro, oltre 400 in più rispetto ai 350 miliardi già previsti nel dl Cura Italia. Lo si apprende da fonti del Mef in vista della ripresa del Consiglio dei ministri che ha all’ordine del giorno il dl liquidità. Viene rafforzato il ruolo di Sace anche nel campo dell’export e del sostegno alla internazionalizzazione delle imprese. In particolare, si mobilitano 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato, e altri 200 miliardi di crediti destinati al sostegno dell’export.

Chiuso anche il pacchetto sulle garanzie da erogare alle Pmi. Secondo quanto si apprende da fonti del Mise, infatti, il governo ha trovato la quadra: 100% fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito; 100% fino a 800.000 euro senza valutazione dell’andamento dell’azienda, di cui 90 dallo Stato e 10 da Confidi; 90% fino a 5 milioni di euro senza valutazione dell’andamento dell’azienda. Il pacchetto Pmi, spiegano ancora fonti Mise, riguarda anche i professionisti e le imprese fino a 499 dipendenti. Le banche, spiegano ancora le fonti, potranno erogare prestiti fini a 25 mila euro senza attendere l’ok del fondo di garanzia.

LA BOZZA DEL DL LIQUIDITA’ – Garanzia di Sace in favore delle banche per assicurare la necessaria liquidità alle imprese colpite dall’epidemia Covid-19 Sace fino al 31 dicembre 2020. Lo prevede una bozza al dl Liquidità atteso in Cdm entro oggi. Gli impegni assunti da Sace non superano l’importo complessivo massimo di 200 miliardi di euro, di cui almeno 30 miliardi sono destinati a supporto di piccole e medie imprese, inclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti titolari di partita Iva, che abbiano pienamente utilizzato la loro capacità di accesso al Fondo per le pmi.

Queste le condizioni per la garanzia: è rilasciata entro il 31 dicembre 2020, per finanziamenti di durata non superiore a 6 anni, con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 24 mesi. Inoltre al 31 dicembre 2019 l’impresa beneficiaria non rientrava nella categoria delle imprese in difficoltà e l’importo del prestito assistito da garanzia non è superiore al 25% del fatturato annuo dell’impresa relativi al 2019, come risultante dal bilancio approvato ovvero dai dati certificati se l’impresa non ha ancora approvato il bilancio e non oltrepassa il doppio dei costi del personale dell’impresa relativi al 2019.

La garanzia copre il 90% dell’importo del finanziamento per imprese con meno di 5000 dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro; l’80% dell’importo del finanziamento per imprese con valore del fatturato tra 1,5 miliardi e 5 miliardi di euro o con più di 5000 dipendenti in Italia; il 70% per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi.

Qualora l’impresa beneficiaria abbia dipendenti o fatturato superiori sarà subordinata ad una decisione assunta con decreto del Ministro dell’Economia, che tenda conto di alcuni elementi come il contributo allo sviluppo tecnologico dell’Italia, l’appartenenza alla rete logistica e dei rifornimenti, l’incidenza su infrastrutture critiche e strategiche, l’impatto sui livelli occupazionali e mercato del lavoro e peso specifico nell’ambito di una filiera produttiva strategica.

Ammontano a quasi 10 miliardi i versamenti Iva e ritenute sospesi per aprile e maggio con i nuovi decreti anti Covid19 del governo. È quanto emerge dalla relazione tecnica alla bozza dl dl Liquidità. Nel dettaglio la moratoria sull’Iva è di circa 4,5 miliardi, 2 miliardi per aprile e 2,4 per maggio; le ritenute sospese sono di circa 4,3 miliardi, 2,5 per aprile (compresi i 950 milioni già sospesi con il Cura Italia per marzo) e 1,7 miliardi per maggio (inclusi i 79 mln del mese scorso). Ci sono poi oltre 900mila euro per la proroga di due mesi delle ritenute d’acconto su lavoro autonomo e provvigioni con fatturato sotto i 400mila euro.

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