K metro 0 – Ginevra – In Svizzera, sono saliti a 20.278 (+975) i casi confermati di coronavirus. Le vittime del Covid-19, secondo il bilancio fornito oggi dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sono 540.56 in più delle 484 di ieri. La Svizzera, precisa l’UFSP, ha una delle incidenze più alte (236 casi su 100.000 abitanti)
K metro 0 – Ginevra – In Svizzera, sono saliti a 20.278 (+975) i casi confermati di coronavirus. Le vittime del Covid-19, secondo il bilancio fornito oggi dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sono 540.56 in più delle 484 di ieri. La Svizzera, precisa l’UFSP, ha una delle incidenze più alte (236 casi su 100.000 abitanti) d’Europa. Il numero dei test eseguiti ammonta a 153.440, di cui il 15% risultato positivo.
Un altro tema in questo periodo c’è bisogno della massima attenzione sul problema delle carceri. Una quarantina di detenuti del carcere di Champ-Dollon a Puplinge (GE) si sono rifiutati ieri di tornare in cella dopo la consueta ora d’aria. Le loro richieste sono legate alle misure restrittive adottate in relazione all’epidemia di Covid-19.
I carcerati hanno chiesto di essere rilasciati dal momento che alcuni Paesi hanno interrotto la detenzione a causa della pandemia, ha indicato a keystone-Ats un portavoce delle autorità carcerarie ginevrine, Laurent Forestier, confermando una notizia pubblicata dal portale “20 Minutes”. Altri detenuti vorrebbero riprendere l’attività sportiva, specie il calcio, ha sostenuto Forestier, parlando di rivendicazioni: “C’è frustrazione a causa delle misure adottate”, ha detto Forestier. Degli atelier sono stati chiusi e alcuni hanno dovuto essere ripensati. “Tutto ciò sta avendo un impatto sulla vita quotidiana dei detenuti”, ha spiegato Forestier. Questi ha però precisato che le visite sono state mantenute, installando finestre in plexiglas per evitare il contagio. Comunque, la protesta come riportano i media svizzeri si è svolta senza alcuna violenza.
Intanto “Il sistema sanitario e gli ospedali svizzeri si sono preparati alla crisi e, nonostante i numerosi ricoveri, rimangono posti letto disponibili. Anche se fragile, si tratta di un equilibrio importante”, ha detto ieri in conferenza stampa il il ministro dell’interno Alain Berset. Riporta la Swissinfo.
“Non abbiamo però ancora raggiunti il picco dell’epidemia”, ha continuato il consigliere federale. Bisogna quindi continuare a rispettare le misure imposte, dobbiamo restare uniti e avere disciplina anche col bel tempo, ha affermato, ribadendo l’invito a non recarsi in Ticino, pur aggiungendo che una chiusura del San Gottardo rimane impensabile. Oltre a tutto questo, per esser efficaci nella lotta contro il Covid-19, serve una maggiore coordinazione a livello di materiale medico, ha sottolineato.
Il governo ha inoltre disciplinato le modalità con cui la Confederazione sostiene i Cantoni e le organizzazioni di pubblica utilità come la Croce Rossa svizzera nell’acquisto di materiale medico, qualora il fabbisogno non possa essere coperto tramite i classici canali di acquisto. L’attribuzione del materiale acquisito avverrà in maniera centralizzata.