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Covid-19. I sistemi sanitari dell’Africa potrebbero crollare

Covid-19. I sistemi sanitari dell’Africa potrebbero crollare

K metro 0 – Ginevra – Le nazioni africane hanno dichiarato martedì, che la pandemia ha continuato a diffondersi, con la conferma di nuovi casi. Intanto il Sudafrica ha annunciato che altre due persone sono morte a causa di coronavirus, portando il numero totale a cinque, con almeno 1.353 infetti. Il ministro della Sanità Zweli

K metro 0 – Ginevra – Le nazioni africane hanno dichiarato martedì, che la pandemia ha continuato a diffondersi, con la conferma di nuovi casi. Intanto il Sudafrica ha annunciato che altre due persone sono morte a causa di coronavirus, portando il numero totale a cinque, con almeno 1.353 infetti.

Il ministro della Sanità Zweli Mkhize in una nota, ha detto che i 2 morti sono un uomo di 79 anni, che era in difficoltà respiratoria e una donna di 46 anni, che aveva invece una patologia medica di base di ipertensione e asma cronica. Nel frattempo, il numero di infezioni in Sudafrica continua ad aumentare. A partire da martedì, i casi erano aumentati di 46 rispetto al giorno precedente. Il Paese è attualmente al quinto giorno di un coprifuoco di 21 giorni, introdotto la scorsa settimana dal presidente Cyril Ramaphosa, per arginare la diffusione del virus.

Intanto, il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) afferma che i sistemi sanitari dell’Africa potrebbero crollare per la pandemia di Covid-19. Le preoccupazioni del continente, già colpito da conflitti, sono reali, visto che molti ospedali sono già stati danneggiati e si è a corto di acqua pulita e sapone, necessari per combattere il virus. Nel nord del Mali, il 93 per cento delle strutture sanitarie è già stato distrutto. In Burkina Faso, mentre le persone fuggono dai combattimenti, la popolazione della città di Djibo – situata nella regione del Sahel – è raddoppiata. Il distanziamento sociale è quindi impossibile, come afferma ancora il Cicr.

La pandemia coronavirus ha raggiunto 47 Paesi africani. Lo ha twittato sabato il capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il numero aggiornato dei casi di contagio è arrivato a 5.255, 172 i morti, 371 i pazienti guariti. I Paesi che non hanno ancora registrato nessun caso sono sempre meno, tra loro figurano il Sud Sudan, il Malawi, la Sierra Leone. Il Sudafrica risulta essere il Paese più colpito, con 1.353 casi e due morti, seguito da Egitto, con 646 casi e 41 morti, Algeria, 2.167 casi e 118 vittime e Marocco, con 556 casi e 33 morti. I funzionari sanitari del Mali hanno riferito che 28 casi sono stati rilevati con due morti, mentre il ministro della sanità del Camerun Manaouda Malachie ha dichiarato che i casi sono aumentati a 193, con 51 nuovi pazienti. Sei sono morti. Il governo della Costa d’Avorio invece ha riferito di 168 casi e sei pazienti guariti. E nella Repubblica Democratica del Congo ci sono stati 98 casi con otto morti. Tanzania e Mauritania si aggiunte, nelle ultime ore, alla lunga lista dei paesi africani in cui il virus ha fatto morti.  La stessa Organizzazione mondiale della sanità è la prima a sapere che i numeri registrati e forniti quotidianamente sull’Africa possono condurre a sottostimare la diffusione del coronavirus. Semplicemente perché sono quasi certamente “falsati” dal basso numero di tamponi effettuati.

Infine, le restrizioni ai viaggi introdotte da alcuni stati africani potrebbero arrestare i programmi di aiuto. Il Cicr fa sapere che ha vietato i viaggi non essenziali per il proprio personale, ma afferma che farà del suo meglio per continuare a fornire medicine e cibo alle fasce di popolazione più vulnerabili.

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