K metro 0 – Bruxelles – Al Parlamento europeo 687 deputati hanno partecipato alla prima votazione speciale della plenaria per le misure urgenti sul Covid-19. I deputati hanno chiesto una maggiore solidarietà tra gli Stati membri per affrontare la pandemia e quindi aiutare i cittadini. Come si legge in una nota, prima della votazione d’urgenza
K metro 0 – Bruxelles – Al Parlamento europeo 687 deputati hanno partecipato alla prima votazione speciale della plenaria per le misure urgenti sul Covid-19.
I deputati hanno chiesto una maggiore solidarietà tra gli Stati membri per affrontare la pandemia e quindi aiutare i cittadini. Come si legge in una nota, prima della votazione d’urgenza sul primo pacchetto di misure proposte dalla Commissione per aiutare gli Stati membri ad affrontare la pandemia in modo efficiente e coordinato, i deputati hanno chiesto ai Paesi UE di collaborare e di mantenere aperte le frontiere interne, per consentire la consegna di attrezzature mediche e di beni. Oggi, nel rispetto delle severe precauzioni sanitarie, alcuni deputati, di tutti i gruppi politici, si sono riuniti in una sessione speciale nell’Aula di Bruxelles, mentre altri hanno seguito il dibattito da casa.
In apertura di dibattito, il presidente David Sassoli ha ribadito che il Parlamento non cesserà di funzionare nonostante la crisi sanitaria: “Oggi siamo qui vicini seppur lontani, riuniti con questo formato inedito, straordinario ma determinati a dare il nostro contributo nella lotta alla pandemia garantendo la nostra funzione democratica e la continuità dei lavori del parlamento, perché è solo così che possiamo rendere un servizio alle persone, alle nostre comunità ed al personale sanitario che si sta sacrificando nelle corsie dei nostri ospedali in tutta l’Europa“, ha affermato. E’ una giornata importantissima per il Parlamento europeo e per le altre istituzioni. Abbiamo avuto la possibilità di usare strumenti per consentire alla nostra istituzione di restare aperta e funzionante. La democrazia non deve fermarsi di fronte ad un virus” afferma David Sassoli, durante la conferenza stampa in seguito alla plenaria e al suo intervento al Consiglio straordinario con i capi di stato e di governo Ue. “In questi giorni stiamo cercando soluzioni per il medio e lungo termine. Questa crisi provocherà anche una emergenza economico-sociale che riguarderà i Paesi e l’Ue nel suo insieme”, prosegue il presidente. “Molto è già stato fatto, sono soddisfatto delle misure attuate dalla Commissione, e dalla Banca centrale europea con il grosso pacchetto di investimenti. Da parte mia e del Parlamento c’è un appello a fare in modo che dal Consiglio di oggi esca una risposta, senza che si rinvii il dibattito. Abbiamo bisogno che le leadership si assumano il peso della gestione di questo periodo difficile”, conclude Sassoli.
Sottolineando la necessità di un’azione comune e di preservare il mercato unico, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Quando avevamo bisogno di uno spirito ‘tutti per uno’, molti hanno fornito una risposta ‘solo per me’. Ma ora le cose stanno migliorando“. Secondo der Leyen “la libera circolazione di beni e servizi è l’unico modo per far arrivare le forniture là dove sono necessarie. Mettere barriere tra di noi non ha senso! I cittadini europei si ricorderanno delle decisioni e delle azioni che prendiamo oggi”. Esteban Gonzáles Pons (Ppe) ha dichiarato: “Abbiamo bisogno dell’Europa che ogni sera esce sui balconi per applaudire gli operatori sanitari”. Il deputato spagnolo ha poi fatto eco alla presidente della Commissione e ha chiesto che le risorse siano convogliate verso l’assistenza sanitaria locale e che sia garantito il libero flusso di attrezzature e beni medici. Ha poi chiesto il mantenimento dei sistemi politici, l’investimento nella ricerca e la solidarietà tra i leader europei il cui “spirito europeo sta fallendo”. “Le decisioni di oggi non rappresentano che un primo passo”, ha affermato il deputato spagnolo Javier Moreno Sánchez (S&D), sottolineando la necessità di proporre anche delle misure quali un piano Marshall dell’UE, finanziato da un nuovo strumento comune europeo di debito, e un fondo europeo per la disoccupazione, per contribuire a mitigare le conseguenze economiche e sociali della crisi Covid-19.
“Un’Europa protettiva si prenderebbe cura dei suoi lavoratori essenziali. Piuttosto che applaudire i badanti, i cassieri, le persone da cui dipendono le nostre vite, aiutiamoli”, ha dichiarato la deputata francese Manon Aubry (Gue/Ngl), chiedendo che la produzione di attrezzature sanitarie sia condivisa e che sia messa in campo una strategia chiara e coordinata per eliminare l’isolamento.