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Covid-19. Putin rinvia il voto di riforma e corre ai ripari

Covid-19. Putin rinvia il voto di riforma e corre ai ripari

K metro 0 – Mosca – In Russia, come era nell’aria ormai da giorni, è arrivata la decisione di imporre una settimana di stop alle attività non essenziali a partire dal prossimo 28 marzo e di rimandare la consultazione sulla riforma costituzionale del Paese. Il voto previsto per il 22 aprile, potrebbe permettere all’attuale presidente

K metro 0 – Mosca – In Russia, come era nell’aria ormai da giorni, è arrivata la decisione di imporre una settimana di stop alle attività non essenziali a partire dal prossimo 28 marzo e di rimandare la consultazione sulla riforma costituzionale del Paese.

Il voto previsto per il 22 aprile, potrebbe permettere all’attuale presidente Vladimir Putin, che secondo la legge attuale non potrebbe candidarsi alla presidenza nel 2024 a causa dei limiti di mandato, di rimanere invece in carica fino al 2036. Come comunicato dallo stesso Putin in un discorso televisivo alla nazione, il voto è slittato a causa dell’attuale emergenza coronavirus.

Sempre Putin ha confermato che la Russia fino ad ora “è riuscita a contenere il coronavirus” ma, come accaduto nel resto del mondo, non si può essere in grado di “bloccare” completamente questa terribile minaccia sanitaria, e ora più che mai è necessario attenersi alle indicazioni delle autorità competenti di prevenzione. Proprio per far fronte all’emergenza sanitaria e contenere il diffondersi dell’epidemia, il presidente russo ha annunciato che si procederà ad “una settimana di stop” alle attività “non essenziali”, che avrà inizio il 28 marzo e terminerà il 5 aprile.

Il capo del Cremlino ha tranquillizzato i cittadini dicendo che “Ora è estremamente importante prevenire la minaccia della rapida diffusione della malattia, pertanto la prossima settimana sarà una settimana di ferie e prevederà il pagamento dello stipendio”, chiedendo altresì alle associazioni  datoriali di tutelare i posti di lavoro al fine di non far aumentare la disoccupazione, promettendo un pacchetto di aiuti, rivolto soprattutto alle piccole e medie imprese, cuore pulsante del tessuto produttivo russo.

Inoltre, ha sottolineato il Presidente alla nazione, “tutte le raccomandazioni devono essere seguite, dobbiamo proteggere noi stessi e coloro che ci sono vicini”, ricordando che “La cosa più sicura in questo momento è restare a casa”.

Ovviamente come accaduto in molti Paesi europei e non solo, il fermo non è stato applicato ad alcuni settori produttivi ritenuti strategici, come ad esempio gli operatori sanitari, militari, i trasporti, le banche e alcuni rami della pubblica amministrazione.

Attualmente in Russia le persone colpite da COVID-19 sono 658, anche alla luce dei 163 ulteriori casi di contagio del virus registrati nel paese nella giornata di mercoledì rispetto al giorno precedente.

di Diana Tasini

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