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Italia. Camera, tra decreti da approvare e deputati contagiati

Italia. Camera, tra decreti da approvare e deputati contagiati

K metro 0 – Roma – Dal governo sono arrivate le prime risposte all’emergenza covid-19, sia dal punto di vista sanitario che economico, con il decreto ribattezzato ‘Cura Italia’, e ora la palla passa al Parlamento. Ma qui nasce il problema, perché la politica discute sulle misure di protezione da adottare contro l’avanzata dell’epidemia e,

K metro 0 – Roma – Dal governo sono arrivate le prime risposte all’emergenza covid-19, sia dal punto di vista sanitario che economico, con il decreto ribattezzato ‘Cura Italia’, e ora la palla passa al Parlamento.

Ma qui nasce il problema, perché la politica discute sulle misure di protezione da adottare contro l’avanzata dell’epidemia e, dunque, per forza di cose, il dibattito si sposta sull’operatività delle due Camere. “Il Parlamento non è chiuso, è in condizione di fare il suo compito così come stanno facendo il loro medici, infermieri e prime linee contro il coronavirus”, dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, provando a mettere un freno alle polemiche. Spiegando che “le commissioni si riuniscono online e poi le decisioni vengono ratificate fisicamente, con le attenzioni del caso”. L’esponente M5S di governo, entrando nel dettaglio, sottolinea che Montecitorio e Palazzo Madama avranno “un’apertura limitata e i lavori sono posticipati alla prossima settimana, quando esamineremo due decreti”. Un concetto ribadito anche dal presidenti dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, ricordando che domani si riunirà la capogruppo e il 25 marzo il premier, Giuseppe Conte, terrà le sue comunicazioni prima del Consiglio Ue: “Con tutte le precauzioni, deve essere chiaro che il Parlamento è un servizio essenziale e non chiude”. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, invece, ammonisce: “La democrazia non si sospende”. Il dem Tommaso Nannicini propone di far tenere le riunioni delle commissioni in smart working, con una “discussione vera” per migliorare il decreto ‘Cura Italia’ e permettere a tutte le forze politiche di partecipare.

Sul tema, però, c’è un confronto aperto tra i capigruppo delle forze politiche, anche se per ora il modello su cui sembra esserci maggiore convergenza è quello già adottato in occasione del via libera allo scostamento dagli obiettivi di bilancio sul deficit della settimana scorsa, ovvero presenze ridotte, rispettando ovviamente la proporzione numerica dei vari gruppi, e voti scaglionati per evitare assembramenti nei due emicicli. I tempi, però, stringono e una soluzione va trovata al più presto, rispettando la richiesta delle opposizioni (e di una parte della maggioranza) di non strozzare lo spazio della discussione, soprattutto per avanzare proposte che possano migliorare il testo del governo.

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