K metro 0 – Madrid – L’epidemia da coronavirus miete le sue vittime anche in Spagna: secondo i dati dei funzionari sanitari nel Paese iberico i decessi sono saliti a 491 oggi, contro i 309 della giornata di ieri. Anche il numero dei casi positivi è aumentato, passando da 2.000 a 11.178. Madrid resta l’area
K metro 0 – Madrid – L’epidemia da coronavirus miete le sue vittime anche in Spagna: secondo i dati dei funzionari sanitari nel Paese iberico i decessi sono saliti a 491 oggi, contro i 309 della giornata di ieri. Anche il numero dei casi positivi è aumentato, passando da 2.000 a 11.178. Madrid resta l’area con il maggior numero di casi, 4.871, seconda la Catalogna con 1.394, a seguire poi Paesi Baschi (765), Andalusia (683), Castilla-La Mancha (567), Castilla y León (541), La Rioja (355) e Navarra (333). Le persone guarite al momento sono circa 1.028. Il quotidiano El Pais riferisce che il governo delle Isole Baleari ha chiesto ai 25.000 turisti che sono ancora sulle isole di partire e tornare a casa.
Sul fronte economico il governo spagnolo, attraverso il premier Pedro Sanchez, ha annunciato un piano per mobilitare 200 miliardi di euro per fare fronte alle conseguenze della crisi provocata dall’emergenza sanitaria. Il premier ha affermato che si tratta di misure economiche che rappresentano il più grande piano della storia democratica del Paese. Nel dettaglio lo Stato metterà a disposizione 117 miliardi di euro, mentre il resto arriverà dai privati. La mobilitazione delle risorse avverrà in tempi brevi, ha indicato il premier spagnolo, in modo che la ripresa dell’economia abbia luogo non appena sarà passata l’emergenza sanitaria. Inoltre, nel corso della conferenza stampa, Sanchez ha invitato le imprese a non effettuare licenziamenti di massa, sottolineando che sicuramente l’attuale crisi ha un carattere solamente temporaneo. Lo Stato ha esentato dal pagamento dei contributi le aziende che ricorrono alla regolamentazione del lavoro temporaneo. L’esecutivo spagnolo ha preso misure anche per i lavoratori autonomi. Il decreto di Sanchez dispone aiuti alle famiglie, prevedendo moratorie sui mutui o la garanzia dell’accesso ai servizi di base, come l’acqua e l’elettricità.
Intanto prima che venissero pubblicati gli ultimi dati, a mezzanotte il paese spagnolo ha iniziato a fermare le auto che attraversavano i suoi confini dalla Francia e dal Portogallo. Solo i cittadini spagnoli, i residenti e i lavoratori transfrontalieri sono stati ammessi ad entrare. Anche i servizi ferroviari sono stati coinvolti.
Proprio sulla circolazione all’interno del vecchio continente, l’Unione europea ha previsto di vietare tutti i viaggi non essenziali dall’esterno del blocco, poiché la Francia ha avviato il suo blocco. Il divieto dell’UE, che si applica nella zona di libero scambio Schengen in Europa, sarà in vigore per almeno 30 giorni.
La situazione sanitaria della Spagna, seconda all’Italia, è davvero preoccupante. Dopo la chiusura dei valichi di frontiera, il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, non esclude la chiusura dello spazio aereo. Con lo stato di allerta lanciato, il governo Sanchez ha mobilitato anche l’esercito: sono 1.820 le truppe dispiegate in 28 città per disinfettare le strutture e prevenire la folla nella lotta contro l’epidemia da coronavirus.